Di Sanremo 2019, finora, conosciamo gli ingredienti fondamentali – impostazione generale, conduttori, cantanti, gran parte degli ospiti, meccanismo e le collaborazioni dei duetti – ma non sappiamo ancora cosa aspettarci nel dettaglio.
Claudio Baglioni ha detto di aver voluto continuare sulla strada dello scorso anno, mettendo al centro le canzoni e gli artisti. Per quanto riguarda gli ospiti, ha ribadito di non volere a tutti i costi personaggi stranieri, magari di fama ma incapaci di partecipare regalando qualcosa di rilevante allo show.
D’altro canto, si è anche definito “il dirottatore artistico del Festival”, lasciando trasparire la volontà di portare Sanremo 2019 in terreni inusuali. I suoi compagni di viaggio saranno gli imprevedibili Claudio Bisio e Virginia Raffaele, decisi a movimentare lo spettacolo con le loro trovate ancora top secret.
Seguiamo in diretta la conferenza stampa della vigilia per carpire tutte le novità ed eventuali sorprese dell’ultimo minuto.
Prende la parola per primo il Sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri: “Posso dire che è già un Festival da record, con la città praticamente sold-out già da oggi. Un momento di grandissima attenzione per la nostra città e per tutto il paese. Con RaiPubblicità stiamo facendo il massimo per animare la città, sopratuttto a Santa Tecla, ma non solo”. Chiude ricordando che i fiori saranno protagonisti durante tutte le serate e ringraziando chi sta lavorando all’evento.
La Direttrice di Rai1, Teresa de Santis: “Ho fatto tantissimi Festival e questo è il primo da Direttrice. Appena insediata, mi trovo subito a dover gestire un asset strategico della Rai e ci tengo a sottolineare che già ora abbiamo superato di gran lunga la raccolta pubblicitaria dello scorso anno, di svariati milioni.
Ho eriditato con gioia questo festival dai colleghi che mi hanno preceduto e a cui va riconosciuto il lavoro fatto. Si è parlato di screzi tra me e Baglioni ma non ci sono mai stati, tra noi c’è molto amicizia.
Il lavoro di Claudio è di grandissima importanza: è un suo merito l’aver riportato tutto alla musica italiana, raccogliendo tutte le suggestioni della storia musicale del nostro paese. Si parla sempre di ospiti stranieri, ma dobbiamo considerare che anche i nostri artisti sono star internazionali. Si è parlato di Festival sovranista, ma io direi che è semplicemente un Festival con un’identità precisa. La scelta quest’anno è stata coraggiosa, perché sono stati scelti non solo i classici prodotti sanremesi ma anche prodotti artistici dei frontiera.
Il conflitto di interessi tirato in ballo per Baglioni è un tema molto vago. Per quella che è la mia esperienza, la produzione musicale e culturale vive anche di contiugità. La nostra industria culturale non è particolarmente sviluppata da questo punto di vista e per certi versi è costretta a mettere in conto certe contiguità per realizzare uno spettacolo all’altezza. Spesso, per portare un artista fortemente voluto, si è costretti a percorrere la strada della contiguità. L’importante è che sia tutto trasparente e che si abbia la certezza di un prodotto all’altezza. D’altronde, è anche normale che Claudio Baglioni abbia rapporti stretti con entità impegnate nel suo campo. E poi non credo che Baglioni voglia rovinare la sua grande carriera per fare macchinazioni”.
Claudio Fasulo, Vicedirettore di Rai1 e responsabile di Sanremo 2019: “Questo è il più grande show prodotto da un’azienda pubblica europea. In 5 giorni almeno 27 ore di dirette, con 263 artisti ospitati sul palco. È il motore della nostra azienda, ma è anche il motore della discigrafia italiana.
Intanto, Primafestival viaggia su una media di più di 4milioni di telespettatori, in ascesa rispetto allo scorso anno. E anche il Dopofestival sarà particolarmente illuminato, ricco e coinvolgente. Mentre, Forte Santa Tecla sarà il cuore digitale di questo Festival.
La Giuria d’Onore, in azione il venerdì e il sabato sarà composta da: Mauro Pagani (Presidente), Ferzan Ozpetek, Camila Raznovich, Claudia Pandolfi, Elena Sofia Ricci, Beppe Severgnini, Serena Dandini e Joe Bastianich.
Il Direttore Artistico Claudio Baglioni: “Sono qua per la seconda volta e come tutte le seconde volte ripeto che ‘errare è umano e perserverare è artistico’. Dopo sette ‘no’ detti quando hanno provato a coinvolgermi in questi due anni, per la seconda volta ho accantonato i miei progetti (compreso un disco che vegeta in un limbo).
L’anno scorso è stata difficile, ma come tutti i gran premi della montagna, quando sei arrivato su ricordi solo le discese. Anche questa volte ci sono state le salite aspre, ma quello che mi anima è la possibilità di circondarmi della mia squadra, il pensiero di vederci come servitori del festival e di cercare di curarlo come una creatura fragile, perché si basa sulla canzone, un’entità fragile.
La canzone italiana è ricca di memoria ed onori, ha viaggiato il mondo e per questo il Festival è internazionale già di suo conto. L’anno scorso era il festival che doveva portare l’immaginazione – non avremo mai immaginato il gradimento che poi è arrivato – cercare di portare sul palco una mostra della canzone che potesse essere fruita come un film. Fu tolta l’eliminazione, che sembrava indispensabile, invece non se ne è accorto nessuno ed ha contribuito a creare un clima molto bello. La mia missione sarebbe quella di avvicinare anche i recalcitranti alla partecipazione, per poter parlare ad un pubblico vastisismo.
Anche quest’anno non ci saranno cover, perché insensato e contraddittorio per degli artisti in gara con le proprie creazioni. Le canzoni dureranno un po’ di più e sarà un Festival molto simile a quello dello scorso anno. Vorrei continuasse ad essere popolar-nazionale. L’internazionalità è già nel nostro festival e negli ospiti – come Andrea e Matteo Bocelli – che sono già internazionali.
Riccardo Cocciante, inoltre, è l’ultimo che si è aggiunto alla lista dei grandi artisti che parteciperanno (nella seconda serata) e le nostre porte sono ancora aperte. La canzone è una testa d’ariete per far entrare la musica nel cuore della gente.
Dovrebbe essere il festival dell’armonia. Abbiamo avuto momenti poco armonici, ma l’armonia non è un dato di partenza, bensì una conquista. Come nell’armonia della musica, sui contrasti si lavora fino ad armonizzare tutto. Si inseguono anche delle suggestioni. Come quella del numero 69, che ricorda il simbolo dell’yin&yang, l’armonia tra i contrasti.
Il palco dell’Ariston non è mai stato così grande, abbiamo rubato ogni centimetro al teatro. Ci sarà una macchina spettacolare illuminotecnica mai vista e la scenografia di Francesca Montinaro è stata seguita seguendo l’idea dell’onda.
La dotazione di ripresa in mano a Duccio Forzano, inoltre, è la più grande di sempre.
Duccio Forzano: “Avremo 12 telecamere (8 delle quali speciali e controllate in remoto). Il software madrix usato per l’illuminotecnica è una novità assoluta che regalerà sorprese per quanto riguarda l’estetica. E ci sara anche quest’anno una steadycam“.
Claudio Baglioni: “La parte più complessa del mio percorso forse è teminata. Io sono felice e soddisfatto per il lavoro fatto in sede di selezione – insieme a Claudio Fasulo e Duccio Forzano – con le scelte cadute su artisti in grado di fornire una fotografia reale della musica corrente.
La parte più tradizionale sarà colmata con una serie di duetti con gli ospiti. Volevamo coprire uno spettro molto largo, in grado di appassionare i diversi pubblici. Ho svolto il lavoro consapevole che mi sarei fatto 24 amici avendo contro al contempo il risentimento di tanti altri. Tutte le commissioni sono fallibili. Ma il Festival è più importante di tutti noi.
In chiusura esprime la speranza – richiamando la polemica sui migranti – che si mettano da parte certe tensioni, in grado solo di sabotare la riuscita serena dello show e tutto il grande lavoro fatto, senza portare nulla di buono.
Virginia Raffaele: “Non vorrei essere banale, però non si può non dire che per me è un regalo essere qui e spero di essere all’altezza. Lo scorso anno ho partecipato per 10 minuti, quest’anno devo fare 25 ore di diretta e spero di divertirvi”.
Poi scherza ripetutamente con Claudio Baglioni, su come è stata coinvolta, sulla passione della madre per il cantautore romano.
Claudio Bisio: “Sono contentissimo di essere qui, ringrazio la Rai e Claudio Baglioni – che mi ha chiamato in tempi non sospetti, dimostrando di volermi fortemente – e Virginia Raffaele, con cui finalmente ci siamo incontrati. Mi sento teso, non pensavo fosse così Sanremo. L’anno prossimo festeggerò i 40 anni di carriera, però una cosa così non mi era mai capitata. Non vedo l’ora di andare sul palco dopo tanto lavoro.
Le canzoni sono varie e bellissime e noi proveremo a lavorarci intorno con tutto il garbo possibile. Non mi snaturerò: Sanremo deve vincere su tutti noi, ma io cercherò di non snaturarmi e di portare me stesso sul palco con il massimo rispetto e un linguaggio consono”.
Le domande dei giornalisti.
Alla fine di ciascuna serata sapremo le classifiche? Sentiremo più musica o ci sarà un continuo rimando alla politica? Mi aspetto qualcosa soprattutto da Bisio.
Claudio Bisio: “Dico ufficialmente non parlerò di migranti, né della crisi in Venezuela, né del buco dell’ozono o della Juve. Di niente”.
Claudio Baglioni: “L’anno passato mi chiesero di fare il Festival. Sono un musicista e ho cercato di fare del mio meglio per mettermi a disposizione. ‘Se lo fate fare a me non ci sarà tutta la parte strettamente di costume e di spettacolo’, dissi. Mi sento di ribadirlo anche quest’anno. Nella parte di intrattenimento spero prevarranno la leggerezza e l’ironia, non sarà un Festival politico.
Baglioni duetterà con il suo repertorio?
Claudio Baglioni: “Non duetterò con altri su mie canzoni, come invece è stato fatto lo scorso anno (tra l’altro su richiesta degli ospiti stessi). Ma tre delle serate saranno aperte da mie canzoni in una versione basata sul concetto del colossal. Sarano congegnate da Giuliano Peparini. Per quanto mi riguarda, canterò canzoni di altri.
Come pensare il probelma degli NCC, che potrebbero fare delle dimostrazioni sul palco?
Claudio Baglioni: “Sanremo sembra il luogo salvifico in cui tutte le cause e i problemi del mondo dovrebbero essere affrontati. Una cosa in cui credo poco. Ho ricevuto una cinquantina di richieste da associazioni varie, ma credo che certi temi vadano affrontati in altre sedi. Al costo di sembrare antipatico, questo è il Festival della canzone e non credo possa esserci spazio per questioni così”.
Quali sono le canzoni delgi altri che canterete? Si è parlato di un Festival non autarchico, ma è evidente che sarà italo-centrico. Non ci saranno ospiti stranieri?
Claudio Baglioni: “Ci saranno Tom Walker e Luis Fonsi. Il discorso è questo: alcuni anni fa la situazione discografica permetteva agli artisti sranieri di venire e fare promozione direttamente sul palco, accettando compensi inferiori perché compensati dalla vendita di dischi. Ora ciò non accade più e la Rai dovrebbe strapagare questi personaggi. Noi stiamo facendo un Festival che guardi ai costi, però non credo che sia una diminutio. Al posto di avere un gruppettino dell’ultimo momento, che viene e posta un francobollino, in playback, senza dare la possibilità di interagire, di costruire intorno una storia, preferiamo i nostri grandi artisti.
La prima sera ci saranno Matteo e Andrea Bocelli con cui canterò “Il mare calmo della sera”, il pezzo con il quale Andrea vinse Sanremo. Ci satà anche un momento di nepotismo: Andrea lascerà il testimone a suo figlio, che continuerà la sua carreira.
La prima sera ci sarà anche Giorgia. Poi, Claudio Santamaria e verrà a trovarci Pierfrancesco Favino, che si esibirà con Virginia Raffaele.
Serena Rossi canterà “Almeno tu nell’universo”? Con Laura Chiatti cosa si farà? A Bisio e Raffaele: siete davvero emozionati? Cosa farete sul palco? Una canzone del Festival a cui siete legati?
Claudio Baglioni: “Confermo che canterò ‘Almeno tu nell’universo’ con Serena Rossi. Sono stato l’autore di cinque pezzi del primo disco di Mia Maritni e voglio partecipare a questo ricordo.
Virginia Raffaele: “L’emozione c’è sempre. Per quanto mi riguarda, in questo ruolo anche di responsabilità è una prima volta. Cercherò di alternare conduzione e intrattenimento. Ma quest’anno non porterò maschere, perché Claudio ha chiamato me e ci metterò la mia di faccia. Ci saranno cose inedite. Ad esempio, ho pensato ad un numero con Pierfrancesco Favino e sono molto contenta ed emozionata di essere riuscita a portarlo in scaletta.
La mia canzone del Festival è “Perdere l’amore”, a cui sono legati ricordi particolari di quel momento.
Claudio Bisio: “La mia canzone è ‘La terra dei cachi'”
In queste cinque serate ci sarà un momento per Genova?
Clauio Bisio: “Forse sì, ma ancora non sappiamo”.
Le cifre del contratto dei Baglioni. Si era detto di 700mila euro, poi di 580mila, da parte della Rai. A calmierare il prezzo c’è stato l’intervento di una terza entità, come TIM?
Claudio Fasulo: “Nessun intervento. TIM fa le sue scelte di investimenti e non ci sono vasi comunicanti con noi. La cifra per Baglioni è la stessa dello scorso anno”.
Al Sindaco di Sanremo: è il momento di progettare un palazzetto più grande, dedicato al Festival per renderlo un evento ancora più internazionale e non pagare un affitto molto alto?
Alberto Biancheri: “Un progetto preventivo del palafestival è stato già fatto. Abbiamo dovuto prima dedicarci ad altri lavori più urgenti che apsettavano da decenni. Ma chiunque si troverà ad amministrare nei prossimi anni di sicuro dovrà occuparsi del palazzetto.
Bisio, da 69 anni il festival racconta il paese. Tu come lo vedi?
Claudio Bisio: “Dico solo che sono italiano, sono fiero di esserlo e basta. Credo nell’Italia e negli italiani”.
Si è parlato di un Festival virtuoso nei conti e nella raccolta pubblciitaria. La Direttrice ci può dire di più?
Teresa De Santis: “Non vorrei rovinare la sorpresa ai colleghi che a Santa Tecla ne parleranno dettagliatamente. C’è da dire che Sanremo ormai coinvolge luoghi ed eventi disparati. La raccolta pubblicitaria viaggia al momento tra i 28 e i 29 milioni, almeno 3 più dello scorso anno.
Nella media, a Sanremo si recuperano tra 800mila euro a 1 milione. Ma sono calcoli che si faranno alla fine: ad esempio, Cocciante non era previsto tra gli ospiti ed è un costo dell’ultimo momento, com’è probabile ce ne saranno altri.
Ci tengo a sottolineare che alcuni grandi ospiti verranno addirittura a titolo nominale, a cifre inferiori ai rimborsi spese. Sta tutto nella capacità di Claudio Baglioni di coinvolgere i colleghi. Il Festival costa molto meno di qualche anno fa.
Dopo giorni di plemiche è arrivato il momento della chiarezza. Questa famosa clausola di trasparenza, esiste? Con gli altri c’era? Vedere un’azienda come la Rai che appalta ad un’azienda esterna è normale?
Teresa De Santis: “Rispondo dell’aspetto artistico, perché è il primo dovere di un Direttore. Nelle trattative specifiche, io non ci entro perché se ne occupano altre risorse aziendali. Esiste una clausola di trasparenza, di cui dovrebbero parlare proprio i responsabili dei quelle questioni. So per certo che l’azienda non è portata ad adagiarsi a facili deroghe, perché sottoposta a controlli continui ed ha sempre gli occhi puntati addosso”.
Claudio Fasulo: “La clausola c’è ed è stata rispettata e il contratto è in linea con quello degli altri conduttori. Per avere un Direttore Artistico competente ci vuole un Direttore con esperienza. Questa azienda non ha appaltato nulla all’esterno, noi stiamo facendo un lavoro basato sulla qualità del lavoro. Sfido chiunque dei presenti ad ignorare la presenza anche solo di alcuni degli artisti che saliranno sul palco. Tra l’altro, ad esempio, il primo ospite a cui stiamo dando molto spazio sarà Bocelli, che con questa storia non c’entra nulla”.
La conferenza stampa finisce qui.