Dieci anni fa, il 12 novembre del 2013, la strage di Nassiriya, in Irak sconvolse l’Italia tutta e le coscienze dei nostri connazionali colpiti da un fatto di sangue così drammatico. Un camion cisterna pieno di esplosivo scoppiò davanti alla base italiana dei carabinieri. Le conseguenze furono di estrema gravità: persero la vita 19 italiani e nove civili iracheni.
Su quell’episodio di guerra contro il contingente italiano impegnato nell’operazione Antica Babilonia torna “Terra!”. Il programma di approfondimento condotto da Capuozzo rende omaggio alle vittime e racconta nei dettagli quanto accadde quel maledetto giorno. Toni Capuozzo, Sabina Fedeli e Anna Migotto ricostruiscono la dinamica dell’attentato ma soprattutto ascoltano le testimonianze delle persone che erano lì quel giorno, danno voce a tutti coloro che, in quel maledetto attentato, hanno perduto un padre, un amico, un parente.
Ascolteremo testimonianze dolorose come quella del maresciallo Saccotelli. Il militare ea all’ingresso della base al momento dell’attentato. Si è salvato per miracolo. Porta sul corpo i segni di quella esplosione. Nel parlare, stringe tra le mani i pantaloni della divisa che indossava quella mattina. Sono intrisi del sangue dei suoi commilitoni caduti. Ma la lacerazione più profonda, il maresciallo Saccotelli la porta nell’anima. Una parte di me, dice, e’ morta a Nassiriya e a distanza di dieci anni si domanda se quella strage non potesse essere evitata e se qualcuno tra gli ufficiali sul campo non debba assumersi le proprie responsabilità per quanto è successo. E questa è la parte ancor più sconvolgente del servizio: se davvero ci fossero delle responsabilità gli italiani avrebbero il diritto di sapere. Perchè quei 19 giovani che compivano il loro dovere, hanno bisogno di giustizia, diranno gli altri protagonsiti dei racconti in onda questa sera.
A distanza di dieci anni, l’amarezza è ancor più forte e si rispecchia tutta nelle parole del generale Gianfranco Scalas, addetto stampa dell’esercito in quei giorni. Intervistato da “Terra!” denuncia una sorta di oblio di quella vicenda e parla di “cose inconcepibili e incomprensibili”. La stessa terribile amarezza si ritrova nella testimonianza di Fabio, figlio di un’altra vittima di Nassiriya, il maresciallo Filippo Merlino. Il giovane esprime tutta la propria amarezza per il mancato riconoscimento, al padre, della medaglia d’oro al valor militare. Ma è proprio vero che si tende a dimenticare la strage di Nassiriya?
Terra! va in onda subito dopo la conclusione di Quinta colonna che stasera si occupa di Politica e fede.