Alla figura di Enzo Tortora e alla sua disavventura giudiziaria Raifiction ha dedicato una miniserie interpretata da Ricky Tognazzi. Titolo: Il caso Tortora. Dove eravamo rimasti? Questa sera Matrix cerca di indagare sui motivi che hanno determinato l’esclusione del film dalla manifestazione romana. I telespettatori meno giovani ricoderanno quel 20 febbraio 1987, quando Enzo Tortora tornato, finalmente, in tv alla guida del suo programma di punta Portobello, disse, come prima cosa: «Dunque, dove eravamo rimasti?».
Matrix, in onda questa sera alle ore 23.40 su Canale, ripercorrerà le tappe della vita privata e politica del conduttore, mostrando in prima visione assoluta alcuni stralci di “Enzo Tortora, una ferita italiana”, il documentario di Ambrogio Crespi escluso, tra le polemiche, dal Festival Internazionale del Film di Roma 2013.
Era il 17 giugno 1983, quanto Tortora viene arrestato con l’accusa di associazione per delinquere di stampo camorristico: la sua foto in manette finisce su tutte le prime pagine dei quotidiani e fa il giro del mondo. Le accuse si riveleranno, poi, del tutto false. Il giornalista si è trovato impigliato in un pasticcio incredibile di indagini ed errori; nonostante ciò, sconta sette mesi di carcere, e poi i domiciliari. Eletto parlamentare europeo fra i Radicali, Tortora rinuncia all’immunità e resta ai domiciliari, certo che il processo ristabilirà la verità. Il 15 settembre 1986, viene assolto con formula piena dalla Corte d’Appello di Napoli.
Memorabile il suo appello in aula nei confronti dei giudici napoletani: «Io grido: “Sono innocente”. Lo grido da tre anni, lo gridano le carte, lo gridano i fatti che sono emersi da questo dibattimento! Io sono innocente, spero dal profondo del cuore che lo siate anche voi». Il 17 giugno 1987 la Cassazione conferma l’assoluzione in appello. Come abbiamo ricordato, qualche mese prima Tortora era tornato in tv. E, tra l’altro, a inizio trasmissione, dopo che il pubblico gli aveva tributato una standing ovation accompagnata da calorosi applausi, così si era ripresentato: Potrei dire moltissime cose e ne dirò poche. Una me la consentirete: molta gente ha vissuto con me, ha sofferto con me questi terribili anni. Molta gente mi ha offerto quello che poteva, per esempio ha pregato per me, e io questo non lo dimenticherò mai. E questo “grazie” dovete consentirmi di dirlo. L’ho detto, e un’altra cosa aggiungo: io sono qui per parlare anche per conto di quelli che parlare non possono, e sono molti, e sono troppi. Sarò qui, resterò qui, anche per loro. Ed ora cominciamo, come facevamo esattamente una volta.
A poche ore dalla visione del documentario alla Camera e al Senato, Luca Telese raccoglie i commenti a caldo di politici e protagonisti per ripercorrere le tappe principali del Caso Tortora, ma anche per scoprire retroscena inediti della vita di un uomo, vittima di un clamoroso errore giudiziario, ma che ha sempre creduto nella giustizia.