Sia Rai Uno che Canale 5 infatti, hanno cavalcato nuovamente il caso delle baby squillo, le due ragazzine romane che si prostituivano in un appartamento nel quartiere dei Parioli; se ne sono occupati sia Giletti nell’Arena che la D’Urso a Domenica Live nel primo segmento dei loro programmi.
Proprio pochi giorni fa, mercoledì 13 per la precisione, il presidente dell’Ordine dei giornalisti Enzo Iacopino si era espresso contro questo accanimento, definendolo un “ulteriore fatto di violenza”. Infatti “incoraggiare un voyeurismo mediatico che non fornisce informazioni (cosa c’è da aggiungere alla notizia del fatto e degli arresti?), ma garantisce audience e ipotetici riscontri in edicola, in una gara squallida a chi fornisce il particolare più disgustoso, non ha nulla a che vedere con il dovere di una informazione corretta”. Questo ammonimento però deve essere passato inosservato, dal momento che oggi abbiamo sentito le intercettazioni dell’interrogatorio di una delle due minorenni: è accaduto a Domenica Live, in cui questo avvilente caso di cronaca è stato preceduto dal caso del disturbatore Paolini.
Andiamo però con ordine, perché il primo ad occuparsene è stato Massimo Giletti. Nello studio de L’Arena c’era Nicola Santoro, il legale della madre ritenuta complice e raggiunta da un provvedimento che la priva della potestà nei confronti della figlia. Inoltre è stata mostrata un’intervista alla sorella della donna, cioè la zia della ragazza che si prostituiva: nessuno sembrava immaginare che la quindicenne vendesse il proprio corpo, c’era “solo” il dubbio che spacciasse. Parole terribili, ma, ad impressionare, è il dibattito in studio condotto secondo la solita chiave di lettura utilizzata quando si parla di adolescenti: il singolo caso diventa rappresentativo dell’intera generazione. Invece i clienti, adulti e sicuramente ben più consapevoli, non diventano mai emblema di niente. E’ il momento giusto per lanciare un servizio in cui una madre, spaventata, ha iniziato a seguire la figlia quando esce, terrorizzata dai possibili incontri che potrebbe fare. Perché il dubbio che aleggia sullo studio è: possiamo davvero dire di conoscere i nostri figli? Sicuramente no, ma da qui a insinuare il sospetto che tutti i figli possano vendersi per avere il capo alla moda, ce ne passa.
Su Canale 5 nel frattempo, Barbara D’Urso batte la stessa pista: “Baby squillo e caso Paolini. E’ allarme minori?” Per Paolini vengono riproposti vecchi filmati che lo mostrano come disturbatore, poi in studio compare il suo “discepolo” Niki Giusino. In un filmato, il ragazzo ripercorre tutte le tappe che lui e Paolini hanno compiuto nella loro attività di disturbatori, dalla piazza di Montecitorio al bar dove prendono il caffè. Finita questa via Crucis, si torna in studio, dove Niki ammette candidamente che Paolini è felice di tanta attenzione, anche se negativa. Non avevamo dubbi, ma la perla deve ancora arrivare: raggiunta da VideoNews, Sara Tommasi racconta di aver capito subito che Paolini era uno con dei problemi, bipolare come lei.
Tutto ciò è il preludio per il caso delle ragazzine dei Parioli, qui però si va oltre, rispetto a quanto avvenuto a L’Arena. Non solo si dà spazio alle intercettazioni di cui vi abbiamo già parlato, ma si ricorre persino alle domande ad ex compagni di scuola con le telecamere nascoste. C’è di più: durante l’intercettazione, la ragazza coinvolta viene chiamata Vanessa, e ci assale il timore che quello sia il suo vero nome, visto che di solito le due sono state chiamate Angela e Agnese.
Anche a Domenica Live inoltre, trasmettono un’intervista alla zia che abbiamo sentito poco prima su Rai Uno. Fortunatamente almeno, Nuzzi si inserisce nella discussione seguente dicendo che questo tipo di adolescenti sono comunque una minoranza.
Sorprende Antonio Marziale, fustigatore morale dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, che ritiene questa morbosità “informazione”, sostenendo che sarebbe sbagliato non parlarne.
Giletti intanto si occupa di politica: l’arresto dell’assessore abruzzese che ordinava champagne a spese dei contribuenti, i falchetti della Santanchè, i portaborse del Molise (riproponendo tra l’altro un filmato delle Iene), per lasciare poi spazio ad un’intervista con Luca Montezemolo.
L’ospite migliore però ce l’ha subito dopo Mara Venier a Domenica In: un energico Beppe Severgnini che ufficialmente presenta il suo audiolibro, ma di fatto tocca un argomento che gli sta a cuore: i giovani. Bisogna creare le condizioni perché possano tornare, e per fare questo bisogna pagarli. Dà anche un consiglio: non confondete la passione con il vostro talento, sono due cose diverse.
Barbara D’Urso invece è faccia a faccia con la moglie di Gianfranco Funari, al centro delle polemiche per la tomba incustodita del marito. Poi, proseguendo sull’onda dei minori usati dagli adulti, in studio arrivano una serie di vip che sono lì proprio per raccontare come trascorrono il tempo con i figli; con loro ovviamente hanno i bambini, alcuni anche intimoriti dalle luci.
Il finale si consuma con il vecchio mistero sulla morte di Moana Pozzi, anche Ilona Staller sostiene che sia viva, e con un incontro con Simone Annichiarico, il figlio di Walter Chiari, reduce dal successo di Italia’Got Talent.
La Venier intanto ospita Anna Maria Barbera, che pare togliersi qualche sassolino dalle scarpe: “il dovere di un produttore è mettersi al servizio del pubblico. La commedia all’italiana come l’ho fatta io non è al livello di come potrebbe essere”. E ancora: “io voglio uscire fuori come Anna Maria Barbera”, non solo come la maschera comica di Sconsolata”.
Domenica in conclude con un’intervista a Loretta Goggi, passando prima per Iva Zanicchi che presenta il suo disco e riesce a fare pure un’apologia di Berlusconi.