Gli interpreti sono Luigi Lo Cascio e Donatella Finocchiaro nel ruolo di due genitori, Michele e Flora che hanno un bambino di 11 anni,Brando interpretato da Leonardo Della Bianca. Dice Pupi Avati che con questo film tv arriva sul piccolo schermo: Brando è la personalizzazione del grande dolore di un ragazzino che cerca disperatamente di ricucire il rapporto tra la madre e il padre ma viene soltanto utilizzato da ognuno dei due per dimostrare le rispettive tesi. Brando si ribella, vive l’angoscia di un bambino che si troverà sballottato da un parente all’altro per poi finire in una casa famiglia e da lì ricominciare, se possibile, una nuova vita.
Quello che colpisce, continua Avati, è che Brando proviene da una famiglia di gran cultura: il padre e la madre sono docenti universitari ma non hanno gli strumenti per gestire la propria funzione di genitori. Michele finisce per innamorasi di un’altra donna che lo spinge addirittura a rinunciare , dinanzi ad un giudice, alla propria partenità. Flora che scopre il tradimento, tenta il suicidio, viene salvata, ma finirà nel tunnel della depressione.
Nel cast ci sono anche Erica Blanc, Isabella Aldovini, Eleonora Sergio (nel ruolo di Lilletta, l’amante di Michele), Patrizia Pellegrino, Chiara Sani e Pino Quartullo. Il tv movie va in onda nella Giornata Internazionale dedicata ai diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. E Avati si è servito proprio della collaborazione dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza per la consulenza in fase di scrittura.
Il regista, che a gennaio sarà su Rai1 con la serie Un matrimonio”, così si esprime su Leonardo Della Bianca, il bambino protagonista. Ai provini si sono presentati circa cento bambini. Ma quando ho ascoltato Leonardo ho capito che in lui c’era qualcosa di speciale che però non riusciva a esprimere. Infatti durante la recitazione della scena affidatagli, era molto compunto, aveva la voce troppo impostata, frutto di uno studio precedente. Insomma mi sono accorto che ci teneva a dimostrarmi la sua bravura. Così gli ho detto di tornare in un’altra occasione dopo, però, aver dimenticato tutti gli studi di recitazione che aveva fatto. Volevo che fosse spontaneo e sincero. E la seconda volta è andata benissimo. Posso affermare che tra tutti i bambini che ho visionato nel corso della mia carriera è sicuramente il migliore.
Infine il maestro conclude: questo film non ha nulla di costruito, è il frutto di una realtà che è passata sotto i miei occhi sui set dei miei film e che ho desiderato far conoscere. Arriverà un giorno, spero molto presto, che i genitori si renderanno conto di quanti e quali guasti permanenti procurano ai figli con la disgregazione della famiglia.