Fin dall’inizio i medici avevano espresso perplessità sulle sue condizioni di salute, giudicate critiche e sulla possibilità di un recupero. Lo scrittore, infatti, non è stato mai in grado di respirare autonomamente e si trovava in stato di coma.Nell’ultimo bollettino medico reso noto dal nosocomio romano, si legge: “le condizioni sempre critiche di questi giorni si sono aggravate nelle ultime ore compromettendo le funzioni vitali. Per volontà del maestro e della famiglia le esequie saranno riservate. Verrà reso noto dove portare un ultimo omaggio”.
Il padre de Il Commissario Montalbano aveva 93 anni e si era sentito male la mattina del 17 giugno, nella sua casa a Roma. Nelle ultime interviste rilasciante, in condizioni di non vedente, aveva sempre affermato di essere felice e di non avere paura della morte. Ma, a chi gli chiedeva, come avrebbe preferito lasciare questa vita, rispondeva con determinazione: “vorrei finire la mia esistenza seduto in una piazza a raccontare storie e alla fine del mio cunto passare tra il pubblico con la coppola in mano”.
E lui era fatto per raccontare storie.Ne ha cucite tante addosso a Salvo Montalbano, il commissario di Vigata, immaginario paesino della Sicilia, dove ambientava le sue indagini professionali. Con il poliziotto di Vigata, Montalbano ha convissuto per 25 anni, fornendo al suo personaggio spunti per storie che hanno sempre un risvolto umano ed emozionale di grande presa sull’animo del pubblico. E’ stato questo il segreto del successo di Montalbano affiancato da due aiutanti sempre all’altezza del loro ruolo: Mimi Augello (Cesare Bocci) e Fazio (Peppino Mazzotta).
Proprio in questi giorni in Sicilia si stanno concludendo le riprese dei tre nuovi Tv movie dell serie che andranno in onda nella primavera del 2020. Gli attori hanno vissuto con grande sofferenza l’improvviso malore di Camilleri ma hanno continuato a girare tenendosi sempre informati sulle condizioni di salute del loro “padre letterario”. E sperando in una ripresa che, invece, non c’è stata. Tutto il cast è profondamente addolorato per la perdita dello scrittore e arriverà a Roma per partecipare all’ultimo saluto ad uno dei più grandi scrittori della nostra epoca. Uno scrittore che aveva inventato una lingua singolare, apparentemente astrusa, ma di comprensione immediata. Era la lingua di Camilleri, di Montalbano e delle creature che ruotano intorno al mondo immortale del letterato.
Andrea Camilleri avrebbe dovuto debuttare il 15 luglio alle Terme di Caracalla nel monologo Autodifesa di Caino. Il destino ha deciso diversamente.