Cominciamo dalla concorrenza. Dunque lei non teme la corazzata di “Italia’s got talent” che ha già vinto su Rai1 la scorsa settimana?
Ripeto, siamo sereni e senza alcun timore. Sappiamo di offrire al pubblico uno show di altissima qualità nel quale quest’anno si inserisce una prestigiosa gloria della vecchia tv: Canzonissima. Il cast fisso di cantanti presenti in tutte le nove puntate previste, interpreterà i motivi più belli e noti della nostra musica italiana ma riarrangiati in una versione più moderna, al passo con i tempi, adattata alle proprie caratteristiche vocali.
Si, ma è ancora una volta un viaggio nel passato della tv
Lo definirei piuttosto un viaggio nella memoria collettiva, alla ricerca di eventi che hanno accompagnato epoche della nostra vita. La memoria serve a caratterizzare il nostro passato. Noi vogliamo farlo attraverso la musica, le canzoni, anche i fatti, ma senza nostalgia. Vogliamo vivere il presente ricordando il passato che ci auterà a costrure il futuro.
Ci fa un esempio?
Nessuno di noi ha nostalgia del vecchio gettone telefonco, ma rivedere quel tempo apparentemente così lontano dall’attuale per la modernità delle tecnologie, unisce idealmente il passato all’oggi e ci dà la consapevolezza della nostra crescita.
Il passato è vsto anche come antidoto alla crisi. Non crede?
Non lo credo assolutamente, è il gioco della memoria che funziona sempre. Vi si aggiunga che la gente sente il bisogno di svagarsi e trascorrere qualche ora in serenità accanto alla tv
E’ abissale la differenza tra la tv di ieri e quella di oggi?
Prima esisteva un solo canale, naturale che tutti dovessero seguirlo. Inoltre un varietà anche solo di un’ora veniva preparato nel corso di una settimana. Oggi i ritmi sono diventati frenetici, non ci si può permettere il lusso di provare e riprovare. Ma la qualità è sempre alta, perchè la professonalità è rodata dall’esperienza.
Anche perchè i budget sono limitati
Certo. Una volta non si facevano preventivi sui costi di uno show. Adesso bisogna rientrare in determinati budget
Cosa pensa della musica in tv?
Fino a sei, sette anni fa si era convinti che la musica non rendesse in termini di ascolto sul piccolo schermo. Io non l’ho mai pensato. Oggi la situazione si è capovolta. Io credo che quel che fa la differenza è la qualità e l’impatto delle canzoni sul pubblico.
Quando la vedremo come padrone di casa del festival di Sanremo?
Il giorno in cu non sarò così tanto impegnato su Rai1 potrei forse dedicarmi all’evento sanremese.
Il suo storico quiz L’Eredità ha un agguerrito concorrente in Avanti un altro, il preserale di Canale 5 con Paolo Bonolis. Il pubblco si è stancato?
La concorrenza è sempre importante. Ma se dopo sette anni di mia gestione il pubblico regala ancora a L’Eredità tanti ascolti significa che il gradimento è consistente.