Ida Colucci è morta questa mattina a Roma dopo una lunga malattia. Aveva 58 anni. E’ stata, tra le altre cariche ricoperte in Rai, responsabile del Tg2.
Nata a Roma nel 1960 è entrata in Rai nel 1991 e ha raccontato per la Radio i principali avvenimenti degli anni Novanta, tra i quali la cronaca degli sbarchi dei profughi albanesi sulle coste pugliesi, la cronaca giudiziaria degli anni di Tangentopoli e il processo Sisde.
Nel 1998 è passata al settore politico parlamentare e nel 2002 alla redazione Interni del Tg2, diventando inviato nel 2005. Per il Tg della seconda rete – di cui diventa vicedirettore nel 2009 – Ida Colucci ha raccontato i più importanti appuntamenti internazionali, come le assemblee generali dell’Onu e i vertici G8 e G20, lavorando negli Stati Uniti, in Canada, in Corea del Sud, in Giappone, in Cina, in Brasile.
Si è occupata anche di politica europea, coprendo con regolarità per oltre dieci anni i consigli Ue dei capi di Stato e di governo a Bruxelles e le attività programmate delle istituzioni comunitarie. Nella primavera del 2016, inoltre, ha seguito l’emergenza attentati nella capitale belga e gli arresti dei sospetti jihadisti. Nell’agosto 2016 è stata nominata Direttrice del Tg2, ruolo che ha ricoperto fino al novembre 2018 quando è stata assegnata alle dirette dipendenze dell’Amministratore Delegato.
In una nota congiunta il Presidente Marcello Foa e l’Amministratore delegato Fabrizio Salini, hanno espresso il proprio cordoglio per la perdita di una professionista di grande valore.
“Profondo cordoglio per la scomparsa di Ida Colucci, giornalista appassionata che ha saputo dare alla Rai con generosità e competenza la propria professionalità in tutte le sue esperienze lavorative con una condotta sempre in linea con il servizio pubblico. Ci mancherà e la ricorderemo sempre con grande affetto”.
Anche Monica Maggioni, AD di Rai Com ha ricordato Ida Colucci con queste parole.
Ida era una giornalista con la passione profonda per il nostro lavoro e per il racconto della politica italiana. Ricordo la sua gioia alla notizia della nomina di direttore del tg2, un incarico che ha svolto con cura e tenacia anche nei giorni della malattia distinguendo sempre -nelle sue scelte narrative- le consuetudini e le amicizie, dalla necessità di essere terzi e autorevoli, come il Servizio Pubblico richiede. Ci mancherà.