Durante le due serate saranno lanciati due numeri solidali finalizzati a una raccolta fondi a favore delle popolazioni interessante. Questa sera bisognerà chiamare il 45507, tra sette giorni invece il numero da comporre è il 45592. Gli autori del programma fanno sapere che con una donazione di soli due euro si può assicurare una fornitura di sapone a una famiglia. Con cinque euro si danno due coperte, con dieci euro si consente ad una famiglia di quattro persone di bere acqua per una settimana. Intanto Roberto Fico, Presidente della Commissione Vigilanza Rai continua a tenere sotto osservazione il programma e chiede maggiori delucidazioni soprattutto sui compensi dati ai Vip che si sono recati nei campi di accoglienza profughi ad aiutare lo staff umanitario nelle operazioni di assistenza.
Tutto questo mentre gli autori, i conduttori, gli stessi personaggi noti che hanno partecipato fanno quadrato intorno al programma. Michele Cucuzza che si è recato in Sus Sudan con Barbara De Rossi definisce questa esperienza la più intensa della sua lunga carriera. La guerra ha bloccato il timido sviluppo del paese e ho ascoltato racconti di violenze davvero insostenibili, afferma il conduttore. Rula Jebreal, la conduttrice insieme a Cucuzza, dice che senza le telecamere l’Europa non avrebbe mai conosciuto tutti i drammi che sono avvenuti in parti lontane del mondo. Paola Barale racconterà, tra le altre atrocità, la storia di un bambino di tre anni che ha visto uccidere il padre sotto i suoi occhi: è accaduto in Congo dove le violenze sulla popolazione sono testimoniate dalle profonde cicatrici che troppe persone hanno mostrato alle telecamere.
Tutto è però confezionato secondo le modalità del reality show: i personaggi noti sono seguiti nel loro percorso solidale fin dall’inzio. Le telecamere cominciano a inquadrarli già nei preparativi della valigia, li accompagnano all’ereoporto, ne documentano le difficoltà del lungo viaggio, e ne mostrano i contatti con le popolazioni locali. Ogn personaggio è affiancato da operatori umanitari che lavorano in loco nei campi profughi. E sono gli stessi operatori umanitari a sottolineare come la presenza dei personaggi noti sia servita anche a loro per poter spiegare meglio al pubblico le situazioni vissute.
A questo punto non resta che attendere la messa in onda e stare a guardare: ci sono molte possibilità che la seconda puntata, prevista per il 12 dicembre possa anche non essere trasmessa.