Presentano la cerimonia Massimiliano Ossini e Melissa Greta Marchetto, due giovani leve della Rai, già note al pubblico di Rai2: Ossini è il volto di Mezzogiorno in famiglia, lo storico programma del weekend a cura di Michele Guardì, mentre la Marchetto fa parte del gruppo di lavoro di Quelli che il calcio. Tra gli ospiti, la cantante Noemi e l’etoile Sabrina Brazzo accompagnata da Andrea Volpintesta.
In studio sono presenti l’On. Lella Golfo, già Parlamentare e Presidente della Fondazione Marisa Bellisario, la Sindaca di Roma, Virginia Raggi, la Direttrice di Rai2, Ilaria Dallatana, oltre a molte esponenti di Istituzioni, industria, artigianato, ricerca e Università. Ci sono anche Fedele Confalonieri, Presidente Mediaset, Vincenzo Boccia, Presidente di Confindustria, Antonio Catricalà, ex Presidente Antitrust, Viceministro e Sottosegretario del Governo Monti, Gianni Letta, già Parlamentare e Sottosegretario del Governo Berlusconi e Gabriele Galateri, Presidente dlle Assicurazioni Generali.
I loro ruoli, a dirla tutta, tradiscono uno degli annosi problemi della parità di genere in Italia: il difficile accesso delle donne alle posizioni apicali sia nelle istituzioni pubbliche sia nelle organizzazioni private. La partecipazione, tuttavia, si dimostra completamente al servizio del Premio e delle donne, per le quali manifestano un’ammirazione sincera. D’altronde, Antonio Catricalà è anche il Presidente della Commissione esaminatrice del Premio, di cui fanno parte pure gli stessi Letta e Galateri.
Quello che risalta, già prima di entrare nello Studio Nove, è l’atmosfera di una festa per le donne. Non c’è competizione, si percepisce solo la consapevolezza della necessità di restare unite per affermare ciò che troppo spesso viene trascurato o svilito: il ruolo determinante che le donne hanno nella nostra società. Lo spettacolo, di per sé, è molto semplice e punta a mettere in risalto le qualità delle vincitrici, chiamate a raccontare la le loro storie, i punti di riferimento, le ambizioni. Il denominatore comunque nelle biografie delle eccellenze che salgono sul palco a ricevere la “Mela d’oro” è fatto di tenacia, intuizione, talento, personalità, duro lavoro per affermare se stesse come donne, oltre che come professioniste.
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Tra coloro che più di tutte incarna queste qualità c’è Maria De Filippi, tra le prime ad essere premiata con “La Mela d’oro per lo spettacolo” da Fedele Confalonieri, Presidente di Mediaset. La De Filippi dice che da bambina non ha avuto aspirazioni né idoli particolari nel mondo dello spettacolo. Tanto che, almeno per un certo periodo, ha avuto come sogno quello di diventare benzinaia. Però dice anche di aver sempre seguito l’esempio nobile di sua madre, la quale ha lottato per continuare a lavorare – come insegnante – in una società che ancora vedeva le donne solo come mogli e mamme, giudicando male coloro che si dedicavano anche alla carriera. Fedele Confalonieri, nel consegnarle il premio, esalta lo spirito con cui Maria De Filippi realizza i suoi programmi: “Il valore aggiunto di Maria è la fedeltà del suo pubblico. E l’ha guadagna per il suo essere vera, autentica. Lavora continuamente, è instancabile e riesce a fornire uno spaccato della società italiana come pochi altri sanno fare”. Nel ringraziare per il premio, la De Filippi confessa di aver realizzato un sogno presentando Sanremo 2017 e dedica un pensiero a Marisa Bellisario, tra le prime a rompere, già a metà ‘900 il tabù della donna realizzata professionalmente e ai vertici delle aziende per cui lavorava.
Ricordiamo che Marisa Bellisario si distinse all’inizio degli ani ’60 per il suo talento manageriale alla Olivetti di Milano. Poi, la sua carriera continuò in tutto il mondo e in altre aziende, in un crescendo di successi professionali che la portarono anche a diventare “Manager dell’anno” nel 1986. La sua peculiarità fu quella di raggiungere i suoi traguardi dovendo lottare per il suo essere donna, dunque invisa all’establishment che faticava ad accettarla ai posti di comando.
La Fondazione Marisa Bellisario lavora ormai da trent’anni per portare ad esempio la sua testimonianza e affermare i diritti delle donne. Lo fa anche in Parlamento, dove la Presidente, l’On. Lella Golfo, ha lavorato per far approvare leggi fondamentali nel campo dei diritti delle donne lavoratrici. Uno dei suoi più grandi successi è la legge del 2011 sulle quote di genere nelle Amministrazioni Pubbliche. Un provvedimento storico. La stessa On. Golfo confessa che c’è ancora molto da fare, ma che gli ultimi dati parlano di una tendenza considerevole: quasi 4mila donne siedono nei CdA della Pubblica Amministrazione.
Ma torniamo alla cerimonia di consegna. Tra le premiate c’è anche Ida Colucci, Direttrice del Tg2, con una “Mela d’oro per l’informazione”, grazie al lavoro nel racconto della violenza sulle donne (ma pure di storie positive che le riguardano) a cui ha dedicato particolare attenzione e spazio nelle varie edizioni del suo Tg. Viene premiata da Lella Golfo.
Un’altra premiazione che ha colpito molto è quella alla ricercatrice Patrizia Paterlini. Il suo merito è quello di aver messo a punto un metodo per individuare potenziali sviluppi di cellule tumorali anche nel sangue delle persone attualmente sane. La storia che c’è dietro è molto bella. La Dott.ssa Paterlini si è trasferita all’Università di Parigi per poter lavorare meglio a questo tipo di ricerca, poi ha sposato il Professore universitario a capo del Gruppo per cui lavorava e, per continuare a fare ricerca, ha ipotecato i suoi averi pur di mantenere l’indipendenza dai finanziamenti delle case farmaceutiche. Alla base di tutto c’era la convinzione fortissima che la sua ipotesi potesse essere vincente. Il tempo (e i sacrifici) le hanno dato ragione.
Poi la premiazione al Prefetto di Roma, Paola Basilone, da parte di Antonio Catricalà, per la sua brillante carriera nelle Istituzioni. Quello di Vincenzo Boccia a Luisa Delgado per essersi distinta nel Managment. La Sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha partecipato alla premiazione di quattro neolaureate particolarmente meritevoli, il cui riconoscimento è stato sostenuto da quattro grandi aziende italiane: Enel, Terna, Leonardo e Acea. Ciascuna di loro ha ricevuto la “Mela d’oro”, emblema del Premio e simbolo femminile per eccellenza. Virginia Raggi, nel congratularsi con loro, ha ripreso una delle frasi più famose di Marisa Bellisario – “Per una donna fare carriera è più difficile, ma più divertente” – ed ha fatto un parallelismo con la sua esperienza come primo Sinndaco donna di Roma.
A Mary Franzese di Neuron Guard il “Germoglio d’oro”, cioè il premio destinato a chi ha avuto l’idea più innovativa su cui lavorare, consegnato da Gabriele Galateri. La sua, infatti, è una startup che ha brevettato un collare speciale che riesce a fare la differenza nei momenti immediatamente successivi ad un ictus.