Lunedì 23 dicembre la serata dedicata ai classici del teatro è interamente riservata a Eduardo De Filippo. Alle 21.15 va in onda “Natale in casa Cupiello”, una delle sue commedie più note e riuscite. La versione proposta è quella a colori, del 1977, con la grande Pupella Maggio, un’esordiente Lina Sastri, la partecipazione in un piccolo ruolo di Marisa Laurito, ma soprattutto con Eduardo e Luca De Filippo nei ruoli del padre e del figlio. A seguire, in seconda serata, il ritratto di De Filippo “Peppino, cento ma non li dimostra”, nel quale il drammaturgo, attore e regista si racconta, parlando del suo arrivo al mondo, il 24 agosto del 1903, in seno a “Una famiglia difficile”, secondo il titolo del suo libro di memorie scritto proprio per ricordare l’infanzia. Ai ricordi di De Filippo si uniscono quelli del critico teatrale Maurizio Giammusso, che sottolinea l’importanza e le difficoltà dei rapporti di Peppino con la famiglia, di Regina Bianchi e di suo figlio Luigi De Filippo, oltre alla testimonianza di uno dei suoi eredi ideali: Vincenzo Salemme. Ma tra tutte le voci la più affascinante resta la sua, con i suoi ricordi, le sue dichiarazioni di fedeltà e amore per il teatro, che ha sempre messo molto al di sopra anche dei successi cinematografici e televisivi.
Martedì 24 dicembre alle 21.15, nella serata dedicata al cinema d’autore, è in programma “Regalo di Natale” di Pupi Avati, con Carlo Delle Piane, Diego Abatantuono, Alessandro Haber e Gianni Cavina. Nella notte di Natale quattro amici organizzano una partita a poker, invitando un industriale che credono sprovveduto e intendono “spennare”. Le cose non andranno come previsto e la partita a carte si trasformerà in un regolamento di conti nel quale l’umiliato risulterà vincitore.
Mercoledì 25 dicembre alle 21.15, nella serata intitolata “In scena” e dedicata alle letterature, va in onda “La buona novella”, trasposizione teatrale dell’omonimo disco di Fabrizio De Andrè, messo in scena dal gruppo Teatro dell’Archivolto di Genova, con Claudio Bisio e Lina Sastri. Lo spettacolo, con la regia e la drammaturgia di Giorgio Gallione, è una sorta di oratorio, o di sacra rappresentazione con coro, ensemble cameristico e voci narranti, che trae spunto dai Vangeli apocrifi da cui era già partito De Andrè, e li integra con i Vangeli gnostici. Si apre con l`apparizione di Maria bambina, tra i fumi, ruolo affidato alla voce trasparente di Leda Battisti, che cede il passo alla potente, drammatica, emozionante Maria adulta di Lina Sastri. A Claudio Bisio il compito di narrare e raccordare i vari passaggi teatrali, con la libertà di portare in scena anche l’elemento ironico.
Giovedì 26 dicembre alle 21.15, nella serata dedicata alla grande musica, è proposto il concerto dell’Orchestra e del Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretto da Antonio Pappano, con la grande pianista argentina Martha Argerich in veste di solista. La serata è interamente dedicata a Robert Schumann con un programma che accosta alcuni dei suoi più grandi capolavori: il “Nachtlied” per coro e orchestra, basato su una poesia di Friedrich Hebbel, il Concerto per pianoforte e orchestra in la minore e la Sinfonia n. 2 in do maggiore. Il programma musicale, come di consueto, è introdotto da Michele dall’Ongaro nella breve puntata di “Petruška presenta” che precede il concerto. E a seguire, in seconda serata, la puntata di “Petruška” dal titolo “Il fratello di David”, nella quale dall’Ongaro racconta l’universo sonoro e artistico di Robert Schumann, insieme al pianista Benedetto Lupo e alla poetessa Patrizia Valduga.
Venerdì 27 dicembre alle 21.15, nella serata dedicata al documentario d’autore, è in programma “Passione”, diretto nel 2010 da John Turturro. Il film è intermente girato a Napoli, con interviste, filmati d’epoca e soprattutto con le canzoni, racconta l’essenza e la storia della città, oltre che dell’immortale cultura musicale partenopea.
Sabato 28 dicembre alle 21.15, nella serata dedicata al teatro e alla danza, nell’ambito dell’omaggio dedicato ai grandi commediografi Pietro Garinei e Sandro Giovannini, va in onda l’edizione televisiva del 1971 di “Un mandarino per Teo”, con Gino Bramieri, Arnoldo Foà, Ave Ninchi e Toni Ucci. Teo, una comparsa di Cinecittà, viene invitato da due misteriosi signori a premere un bottone qualora voglia diventare ricco. Lo avvertono che se lui premerà, in Cina morirà un mandarino. Dopo molti dubbi, Teo preme il bottone. Alcuni giorni dopo, va da lui un notaio e gli comunica che in Cina è morto un mandarino che lo ha lasciato suo erede. Comincia per lui un periodo di rimorsi e ulteriori tentazioni, dai quali uscirà grazie all’aiuto della fidanzata Rosanella.
Domenica 29 dicembre alle 10.00, nel consueto spazio mattutino dedicato all’opera, per il ciclo dedicato a Giuseppe Verdi nei 200 anni dalla sua nascita, va in onda l’ultima opera del Maestro di Busseto: “Falstaff”, proposta nell’edizione diretta nel 2001 da Riccardo Muti, e messa in scena da Ruggero Cappuccio proprio nel piccolo “Teatro Verdi” di Busseto. Protagonista il grande baritono Ambrogio Maestri, che recentemente ha festeggiato al Metropolitan di New York la sua duecentesima interpretazione del ruolo shakespeariano. “Falstaff è come un compagno di vita – ha detto il baritono – uno specchio nel quale vedo riflessa la mia crescita umana e artistica, oltre alla mia maturazione di interprete”. Rai5 offre l’occasione di vederlo in una delle sue prime interpretazioni del ruolo che l’ha reso celebre nel mondo.