Il programma, in sei puntate, spazia coast to coast in un viaggio da New York a San Francisco e propone un confronto generazionale, tra beatnik e nativi digitali. Si racconta la storia dei grandi miti e del sogno americano, ayyraverso la viaggiatrice del programma, Alice, che, tappa dopo tappa, in un vero e proprio percorso on the road, rappresenta una sorta di punto di contatto tra le differenze di ogni tipo che caratterizzano gli USA.
Tutta la struttura delle puntate è basata su concetti ancora vivi e palpitanti come la ribellione, l’inquietudine e la ricerca del proprio io iniziata durante gli anni ‘50 da Jack Kerouac e Allen Ginsberg, Sentimenti mai sopiti che vivono, anche se in maniera differente, nella nuova net generation. Due realtà giovanili apparentemente distanti anni luce ma con la medesima volontà di contribuire a modificare la realtà. I beatnik lo hanno fatto attraverso la letteratura e atteggiamenti provocatori e di rottura; i nativi digitali attraverso il web sistema universale di approccio conoscitivo.
Percorrendo la Route 66, tra i grandi parchi e le riserve indiane, si ha modo di conoscere la cultura americana grazie all’incontro con artisti, giovani startupper, pensatori beatnick, navajo e scrittori, e ancora autostoppisti, tatuatori, indiani, fotografi, poeti e ribelli.
Ogni incontro è all’insegna della domanda: “quanto sopravvive dello spirito ribelle, inquieto e libero dei beatnik, nei nativi digitali?”
La viaggiatrice, Alice Lizza, realizza, durante tutto il percorso esplorativo, diverse interviste che contengono riferimenti al passato e alla letteratura con l’utilizzo di citazioni, immagini d’archivio, poesie e tracce di storia.
Questi, in dettaglio, alcuni argomenti delle puntate:
New York e Pittsburgh – m.o. martedì 14 gennaio 2014
Tra Greenwich Village e Columbia University si ripercorre la storia della controcultura con David Fenton, fotografo della scena rock americana degli anni ‘60 e Pr durante l’antiwar movement e i black panters, oggi impegnato nella tutela dell’ambiente e del sistema energetico mondiale al fianco di Yoko Ono e importanti testimonial mondiali. Riccardo Giraldi spiega lo spirito byte nell’innovazione e nella ricerca attraverso il web, Antonio Monda, giornalista di Repubblica e docente alla NY University, ci racconta il suo sogno americano e quello dei protagonisti del suo ultimo romanzo. E ancora la voce di tatuatori, blogger e imprenditori americani.
Chicago Route 66 – m.o. martedì 21 gennaio 2014
Nella città si parte dal Lincoln park, dove nel ‘69 Allen Ginsberg e 10.000 hippie si radunarono per la Democratic convention che sfociò nelle police riots più violente della storia del periodo hippie. Tony Trigilio, membro della Beat Studies Association racconta il legame tra poetica, pensiero e personalità dei beat e del loro successo mondiale. Con Alessandro Pajevsky, ricercatore alla Columbia of Chicago, si esamina la società degli anni ‘50 e la matrice dell’american dream postbellico. Attraversando la Route 66 si incontrano infine personaggi caratteristici della strada più famosa d’America.
Arizona Ojai – m.o. martedì 28 gennaio 2014
Nelle riserve indiane del Grand Canyon e della Monument Valley alla ricerca del pensiero dei Nativi d’America del clan dei Navaho sulle dicotomie dello stato americano. Tappa poi ad Ojai, piccolo paese abitato da hippie e comunità artistiche, per conoscere lo spirito beat e la vita di Beatrix Wood, mama of Dada, l’artista “ribelle” che negli anni ‘40 creò la comunità di Ojai con Krishnamurti a Aldous Huxley.
Los Angeles – m.o. martedì 4 febbario 2014
Tra luci ed ombre di una città controversa si entra nel laboratorio di Bob Branaman, vecchio beat, pittore e videomaker, parte della San Francisco reinassence e amico di Cassidy e Ginsberg. Sempre a venice beach Richard Modiano, direttore del Beyond Baroque theatre, ci racconta come oggi la comunità di poeti losangelini si impegni a mantenere vivo lo spirito beat nella capitale della california. E poi il byte con Lorenzo Munaro, digital 3D artist, e Joe Ledbetter, toy creator.
San Francisco (part 1) – m.o. martedì 11 febbraio 2014
Da Big Sur dove Kerouac e i pensatori si ritiravano per scrivere, si raggiunge San Francisco con la storia di Katherine e Rita, giovani autostoppiste tecnological divided. A San Francisco il percorso si snoda tra la City Lights, dove Stacey Lewis racconta la centralità della libreria di Ferlinghetti tra gli anni ‘50 e i ‘60 per la letteratura americana d’avanguardia, e il Beat Museum, il luogo in cui Jarri Cimino mantiene in vita ricordi e pezzi storici dei beatnick. Nella silicon valley invece il ritmo è scandito dalle storie di giovani italiani e europei approdati in Silicon Valley per cercare l’oro delle dot com del nuovo sogno americano.
San Francisco (part 2) – m.o. martedì 18 febbraio 2014
A north beach Marc Olmstead, poeta e musicista amico di Ginsberg, racconta il passato glorioso del quartiere quando i beat ne animavano la scena. Alla Stanford University Anette Keogh ci mostra i Ginsberg papers, pagine originali dell’elaborazione di Howl e Kaddish. Nella Mind the Brighe all’Embarcadero, Marco Marinucci, Business Development Manager di Google, invita giovani italiani a creare startup offrendo finanziamenti e la sua esperienza. Tra beat e byte si chiude il viaggio con l’intervista al visionario Howard Reyngold, giornalista scrittore e docente che concepì il termine comunità virtuale nell’85 e l’idea di smart mobs nel 2003 prima che il
web fosse la realtà che è oggi.
Tra gli altri programmi di Rai Educational Nautilus, Il tempo e la Storia.