La puntata di questa sera ha per titolo “Morti di Stato”. E’ completamente dedicata a tutti gli abusi subiti da cittadini, prevalentemente non colpevoli, che hanno avuto la sfortuna di trovarsi in stuazioni particolari. Un’inchiesta destinata a colpire i telespettatori per la violenza insita nei servizi. Verranno raccontate le drammatiche vicende di Gabriele Sandri, Federico Aldrovandi, Stefano Cucchi e Giuseppe Uva. Quattro storie che hanno avuto il privilegio della cronaca e dei riflettori. Ma ci sono molti altri casi non meno tragici, finiti con la morte, che ancora oggi non sono conosciuti e non hanno avuto la fortuna di uscire dal cono d’ombra. Tra questi, Iacona si occuperà di Stefano Brunetta, morto il giorno dopo essere stato arrestato con il corpo devastato dai lividi, Riccardo Rasman deceduto dopo essere stato arrestato dalla polizia che aveva fatto irruzione nella sua abitazione, Michele Ferulli morto a Milano durante un fermo di polizia mentre ballava per strada con gli amici. L’inchiesta farà parlare anche i “sopravvissuri”, ovvero tutti coloro che sono riusciti a non soccombere. Racconteranno i particolari delle violenze subite. Paolo Scaroni dirà che è restato in come per ben due mesi dopo le percosse subite dalla polizia che caricava i tifosi della squadra di calcio del Brescia.
Sconvolgente la storia di Luigi Morneghini al quale due agenti fuori servizio hanno sfigurato il volto con una serie di calci a ripetizione. Naturalmente si parlerà più in generale, di tante altre persone che hanno subito forti maltrattamenti e non hanno avuto finora giustizia. Il programma si soffermerà su quanti, invece, hanno scelto di non denuncaire le violenze subite per non mettersi contro le istituzioni e le Forze dell’ordine. La conclusione è amara: pensiamo di vivere in un paese democratico nel quale dovrebbero essere tutelati i diritti di tutti, ma non sempre è così. Episodi del genere sono incompatibili con la concezione di democrazia tanto più se si pensa che troppo spesso non vengono assicurare le giuste pene ai colpevoli: dirà Iacona.
Dallo scorso 2 settembre Rai3, il lunedì della terza rete è all’insegna dell’inchiesta. Prosegue l’investimento sul reportage della rete in grado di produrre e programmare 30 serate su vari argomenti. Iacona afferma: “torniamo insieme per tre lunghi mesi, ogni lunedì in prima serata, per due ore di seguito. Vi proporremo i nostri racconti. Non sono mesi facili quelli che ci aspettano, da tutti i punti di vista, economico e politico, soprattutto.Per questo abbiamo deciso in redazione, di provare a raccontare e a raccontarci ancora più in profondità, per cercare di capire chi siamo veramente e non solo come vorremmo essere. Se dovessi usare uno slogan per descrivere le dodici puntate che stanno per andare in onda, userei questo: dentro la pancia del paese”.