Enrico Mentana si è rimesso al giudizio degli utenti per capire cosa stesse accadendo al teatro Ariston: “Mi sono perso Crozza a Sanremo. Leggo di contestazioni e applausi, e giudizi difformi. Come è stato davvero? Giudizi spassionati, please…” ha chiesto il direttore del Tg La7, in merito alla controversa performance del comico ligure. Allo stesso modo si sente un po’ perduto Francesco Facchinetti, tanto da reiterare la domanda: “Scusate ma non riesco a capire: chi ha insultato #Crozza?”. In seguito, evidentemente chiariti i suoi dubbi, ha espresso il proprio spassionato giudizio sui cantanti (“Chiara ha i pezzi più belli”) e sulla conduzione (“a #Sanremo si fa musica e non altro”).
Caterina Balivo, che ha seguito il festival alla radio, era impaziente per la performance di Raphalel Gualazzi e ha trepidato per il contestato Crozza, temendo che si fosse “incartato”. Lo chef Alessandro Borghese ha apprezzato la seconda canzone di Silvestri, ricordando che…”Siamo solo all’antipasto!”. Pupo ha provato ad improvvisarsi aruspice, ma dopo aver fallito i primi due pronostici (“La seconda di Gualazzi molto meglio” e “L’Essenziale” di Mengoni “pretenziosa”) si è ritirato in buon ordine.
Fino all’apparizione di Crozza, a tenere banco sono state le canzoni e le scenografie: Ana Laura Ribas è rimasta folgorata dalla scala del festival, tanto da domandarne il prezzo, mentre Claudio Cecchetto lamentava la mancata rimozione di alcuni pannelli a lato del palco. Stefania Orlando e Selvaggia Lucarelli concordano nel giudicare poco positivamente la prova di Simona Molinari. Intanto l’inviata di “Striscia” Stefania Petix, osservando il prode Baumgartner si domandava se ci volesse più coraggio “a lanciarsi da quell’altezza o a vestire velluto color porpora”.
Dissonanti le opinioni sulla qualità della satira: per l’attore Corrado Fortuna si è trattato di un momento di “#imbarazzo”, mentre il vignettista Vauro ha twittato “sopravvivere a Sanremo?. C’è chi ce la fa”. Intanto Selvaggia Lucarelli invitava il comico in difficoltà a farsi “possedere da Bastianich” per riprendere il controllo della situazione; e anche Guido Meda si aspettava qualcosa di meglio da Crozza che imitazioni da “Tale e quale”. Assolutamente contrariato Red Ronnie: “ogni volta che accendo la TV mi ciuccio politici ovunque”, mentre Francesco Baccini ha provato a sdrammatizzare rievocando sue passate sventure. Alla fine Crozza torna in sé, e con lui un Pupo che se ne felicita. Si torna a parlare di Festival: Costanza Caracciolo e Federica Nargi ex veline,fanno il tifo per Maria Nazionale, e Marco Masini finalmente trova qualcosa che lo entusiasmi: Vincenzo Montella.
Arriva il momento dell’Armata Rossa e dell’immortale Toto Cutugno. Jonathan Kashanian, dopo aver bocciato le scarpe della Littizzetto, si lancia in un ardito parallelo tra il Toto nazionale ed il Richard Gere de “Ufficiale e Gentiluomo”.Max Biaggi si limita semplicemente ad asserire che “potrà sembrare banale”, ma Cutugno è “il N.1”. Una voce però, ad un tratto, si leva dal coro: Marco Baldini, “spalla” di Fiorello, commenta desolato “Chi glielo spiega a Verdi che è “popolare” come Toto Cutugno?”
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13 Febbraio 2013
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