Proprio in questa data viene inaugurata la nuova veste grafica di Rai Storia. Riotta va più nei dettagli per spiegare lo spirito del nuovo appuntamento: oltre i grandi apparati militari e le guerre che hanno sconvolto assetti politici e popolazioni, esiste un’altra faccia della Storia. Ci sono i commerci, la diplomazia ma anche la famiglia, il cinema e, persino, la cucina. Parleremo di questi aspetti collaterali ma, come vedremo, di enorme importanza e cercheremo di ritrovare nella Storia di oggi l’eco degli eventi di ieri.
Certo di avere molto da raccontare e da far scoprire ai telespettatori, il giornalista continua: vogliamo scavare sotto la superficie per vedere quelle onde della storia che hanno eco nell’attualità. Obiettivo sul quale concorda Silvia Calandrelli il direttore di Rai Educational che ha realizzato il programma.
Secondo Riotta: In un mondo che sta cambiando vorticosamente sembra che molto sia nuovissimo. Invece non e’ cosi’. Consideriamo, ad esempio, la crisi economica. Io, nel programma, cercherò di capire perchè l’Italia e’ l’unico Paese europeo che stenta ad uscire dalla crisi del 2007-2008. Per il nostro capitalismo, per i nostri sindacati, per la nostra scuola, tutti i problemi non sono nuovi, ma affondano le radici nel passato
Sono soltanto alcuni degli argomenti affrontati da Riotta e discussi con i suoi ospiti che, nella prima puntata, sono il ministro della Difesa Mario Mauro e il magistrato Stefano Dambruoso. Il tema della serata inaugurale sarà ‘Le intercettazioni’. Gianfranco Fini, Michele Ainis, Andrea Stroppa, Enrico Magrelli sono alcuni dei personaggi presenti nelle puntate successive dedicate a temi come la leadership, il cinema e la crisi dei giornali.
A proposito di quest’ultimo problema, Riotta racconta: “Abbiamo trovato un’intervista del 1965 in cui Eugenio Scalfari parla della crisi dei giornali. Questo dimostra che i giornali non hanno perso copie per colpa di internet ma perchè, come già allora diceva Scalfari, ognuno vorrebbe un’informazione personale”.
L’eco della Storia si occuperà anche della Grande Guerra, nell’anno del centesimo anniversario. Metteremo in atto un puntiglioso lavoro esplicativo le divulgativo sulla Grande Guerra perchè alcuni problemi sollevati da quell’evento non sono stati ancora risolti. Non esistono un passato chiuso nel passato, un presente chiuso nel presente e un futuro congelato che, forse, non vedremo mai, puntualizza Riotta. Che conclude: La storia non finisce mai e noi siamo attori liberi di un futuro che dipende dalle nostre scelte.