Sabato 28 marzo 2020, alle 20.30 su Rai3 va in onda la settima puntata Sapiens: un solo pianeta. Il programma di divulgazione scientifica condotto da Mario Tozzi, primo ricercatore CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), ha l’obiettivo di far riflettere sulla delicata situazione del nostro pianeta. Il viaggio settimanale racconta l’evoluzione dell’homo sapiens e le conseguenze dei suoi gesti sul pianeta. Non solo presenti, ma anche passati, e futuri.
Sapiens: un solo pianeta 28 marzo 2020, una produzione insostenibile
Attualmente gli esseri umani, ovvero i sapiens, sono diventati oltre 7,5 miliardi, e stanno consumando tutte le risorse alimentari disponibili sul pianeta. Ne deriva che le necessità produttive risultano insostenibili. L’anno scorso, il 29 luglio 2019 avevamo già consumato tutte le risorse annuali del pianeta. Nturalmente la produzione intensiva di cibo è uno dei grandi problemi della nostra epoca, al quale occorre dare subito una risposta.
Il cibo sta invadendo le nostre vite oltre ogni ragionevole bisogno. Nei paesi evoluti è possibile mangiare a qualunque ora e la disponibilità è illimitata. Diventiamo inconsapevolmente sempre più voraci e affamati, e consumiamo una quantità di prodotti che ha da tempo superato il limite critico di risorse che il Pianeta ha da offrirci. Rendendoci perciò responsabili di deforestazione, inquinamento, danni alle riserve idrogeologiche, perdita di interi habitat naturali.
Nel corso della puntata odierna, Mario Tozzi indaga sull’importanza che il cibo ha avuto sull’evoluzione dell’uomo. In particolare, sulle conseguenze della produzione alimentare realizzata in modo intensivo. Il settore dei trasporti globale produce solo il 13% dei gas ad effetto serra. Invece, gli allevamenti intensivi ne producono fino al 18% e sono responsabili del 65% delle emissioni di ossido di azoto. Ovvero un gas serra con 296 volte il potenziale di riscaldamento globale della CO2.
Infine, il programma affronta il tema dello spreco alimentare. Tra il 2018 e il 2019 lo spreco di cibo reale in Italia è stato calcolato in 15 miliardi. Ma ora, per la prima volta in dieci anni, lo spreco di cibo da parte degli italiani risulterebbe in calo. Per il 2020, l’ultimo Rapporto dell’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market/Swg prevede una tendenza del 25% in meno rispetto al 2019.
Domande e risposte per un futuro sostenibile
Il programma di divulgazione, però, non si limita ad analizzare l’impatto sul presente. Ricerca anche possibili soluzioni ai problemi futuri, offrendo modelli di agricoltura e allevamento sostenibile. Propone perciò soluzioni attuabili sia a breve che a lungo termine, per migliorare una situazione che, oggi, appare disperata.
Come di consueto, poi, il conduttore Mario Tozzi, prova a rispondere ad una serie di domande. Per esempio, è vero che mangiando bistecche si inquina più che andando in auto? È vero che negli oceani la quantità di pesce è quasi esaurita? La maggior parte dei prodotti da supermercato è davvero a base di mais? Oggi è ancora eticamente sopportabile allevare animali in modo intensivo? Il futuro è dei vegetariani?
Le risposte sono sempre chiare e semplici. Mario Tozzi, seguendo il metodo scientifico proprio dei ricercatori del CNR e raccogliendo testimonianze sul campo degli esperti, cerca di coinvolgere al massimo il pubblico. Anche con l’ausilio di video-documentari registrati.
Complimenti a Mario Tozzi per divulgare, coraggiosamente, problemi importanti e scomodi, come la riflessione sui danni ambientali ed etici di un’alimentazione basata sul massiccio consumo di carne animale, specie quella proveniente dagli allevamenti intensivi. Grazie!