La trattativa tra BR e Stato è nella fase più drammatica e concitata: viene posto un ultimatum di 48 ore, dopodiché Sossi verrà assassinato da Franceschini stesso, come il terrorista preannuncia al magistrato. Sossi sa bene che quanto richiesto dai terroristi molto difficilmente potrà essere accolto. Infatti, la risposta del governo non si lascia attendere, ed è un no secco e deciso affidato al Ministro dell’Interno Taviani. La linea da seguire per ottenere quello che vogliono, i terroristi la ottengono da un suggerimento di Sossi stesso: la Corte d’Appello è l’organo che potrebbe disporre la liberazione dei brigatisti, è a loro che si devono rivolgere.
Roberto e Claudia fanno quello che possono per convincere i colleghi a gestire la delicata situazione nel modo migliore per far liberare l’amico e collega, ma il loro potere è molto limitato. Lavorare a stretto contatto, condividendo ansie e visione della situazione, non fa che rendere i sentimenti di Roberto nei confronti di Claudia sempre più profondi. Claudia prova qualcosa di simile, ma non può ricambiare: è fidanzata, promessa sposa di un ricco milanese, Fabio Orlandi.
Grazia lancia disperati appelli alle istituzioni e al Santo Padre, invano, fino a quando non richiede un ricorso alla Corte d’Appello per ottenere la scarcerazione dei brigatisti in cambio della libertà del marito. La Corte d’Appello, riunita, nonostante il parere negativo di Coco, che crede non si debba scendere a patti con i terroristi, accoglie la richiesta di Grazia, ed è disposta alla scarcerazione provvisoria degli 8 brigatisti in cambio di quella di Sossi, a patto che l’uomo sia rilasciato in condizioni d’integrità fisica.
Coco, diviso tra l’affetto per l’amico magistrato e la consapevolezza del suo ruolo di baluardo delle Istituzioni Repubblicane fa ricorso in Cassazione.
L’impegno della magistratura fa sì che il giudice venga rilasciato a Milano, nei pressi della stazione centrale, con in tasca un biglietto per Genova e un po’ di contanti. L’incubo per Sossi è giunto al termine, può finalmente riabbracciare la famiglia e i colleghi, ringraziando quanti gli sono stati vicini e togliendosi qualche sassolino con quanti a suo giudizio non hanno fatto abbastanza. Ma l’uomo è ormai segnato dalla prigionia, alla quale non riesce a non pensare, e come se non bastasse subisce l’accusa infamante di aver fornito alle BR informazioni riservate. Inoltre, i medici che lo visitano gli diagnosticano diversi problemi fisici e gli assegnano una prognosi di 20 giorni. Quanto basta a Coco per non tener fede ai patti con i brigatisti e non consentire la scarcerazione dei loro compagni. L’uomo è consapevole delle possibili conseguenze del gesto, ma è pronto a pagarne il prezzo. Sossi, dopo un periodo iniziale in cui non vuole vedere Coco, fa organizzare da Roberto e Claudia un incontro chiarificatore e distensivo con il collega.
Restano ora da individuare e arrestare i sequestratori di Sossi. Arriva in soccorso della polizia un ex frate, Girotto, divenuto poi guerrigliero in Sud America, che ideologicamente ritiene la lotta armata in Italia sbagliata ed è disposto a infiltrarsi per sgominare le BR. Franceschini e Curcio vengono così arrestati, quando già hanno deciso di assassinare Coco.
Non c’è tempo per polizia e magistratura di festeggiare la vittoria che Cagol, rimasta l’unica dei tre capi delle BR in libertà, riesce a liberare Curcio con un blitz nel carcere di Casale. Ma è una delle ultime vittorie di Cagol. Poco dopo, per finanziare la lotta armata, la terrorista organizza ed è artefice del rapimento del ricco industriale Gancia, che però dura appena 24 ore: la polizia riesce subito a identificare il sito dove viene tenuto il prigioniero e nello scontro a fuoco che ne nasce la terrorista e un carabiniere perdono la vita. Di lì a poco, anche Curcio viene individuato e nuovamente arrestato. Le Brigate Rosse sono decapitate dei tre massimi esponenti e fondatori.
Ma se la lotta al terrorismo sembra vivere un momento particolarmente esaltante, nella vita privata Roberto passa da momenti di massima felicità ad altri di grande apprensione. Claudia rompe il fidanzamento con Fabio perché non è disposta a lasciare la magistratura e dedicarsi al mestiere di moglie a tempo pieno a Milano, ma anche perché tra i suoi pensieri ormai c’è insistentemente Roberto. I due hanno una relazione, che Fabio non tarda a scoprire. Messa dall’ex di fronte a un bivio, Claudia decide di passare un periodo in solitudine, per fare chiarezza nel proprio cuore.
Ma non c’è posto per i problemi sentimentali, nella vita dei magistrati di Genova di questi anni. I nuovi vertici delle BR attuano l’antico progetto mai tramontato di assassinare Coco. Con il magistrato, vengono uccisi anche la sua guardia del corpo e il suo autista. Le BR hanno subito un duro colpo con l’uscita di scena dei tre fondatori, ma il loro posto è stato preso da un vertice ancora più spietato, che però deve fare i conti con una presa di posizione contro il terrorismo sempre più diffusa e sentita. È nella triste circostanza del funerale di Coco, che finalmente Claudia scioglie le proprie riserve: è Roberto l’uomo che ama, è con lui che vuole stare, come compagno di vita e per servire lo Stato, come eroicamente ha fatto Coco.