Il 1973, da sabato 19 maggio, regalò ai telespettatori di Raiuno il varietà Dove sta Zazà, con Gabriella Ferri, Enrico Montesano, Pippo Franco, Oreste Lionello e Pino Caruso. I testi erano di Antonello Falqui, che firmava anche la regia, Mario Castellacci e Pierfrancesco Pingitore, l’orchestra era diretta da Franco Pisano e le coreografie erano curate da Gino Landi. Il titolo del programma prendeva spunto dalla canzone omonima, rilanciata da Gabriella Ferri, che la cantava all’inizio dello spettacolo vestita da clown.
Nelle quattro puntate dello show, ripreso a colori (anche se i programmi a colori partirono solo nel 1977) e trasmesso ancora in bianco e nero, la cantante romana Gabriella Ferri, in abiti clowneschi, rievocava nostalgicamente l’età d’oro del cabaret, riproponendo le canzoni ed i personaggi, interpretati dai comici che l’affiancavano nello spettacolo, che dettero vita alle rivista dagli anni ’20 in poi. Fra le varie scenette, da ricordare la canzone E levate a cammisella, cantata da Montesano, che eseguì uno spogliarello molto divertente, quasi al peperoncino.
Leitmotiv della trasmissione era la ricerca di Zazà, “qualcosa di introvabile che sta tra l’illusione e la speranza”. In studio si ricreò il vero ambiente del cabaret, con una pedana per le esibizioni e tavolini dove si accomodavano gli spettatori.
La sigla di chiusura del programma era la canzone Sempre, cantata da Gabriella Ferri, che fu molto apprezzata dal pubblico e molto gettonata in quel periodo.
A distanza di due anni, dal 15 novembre 1975, per quattro settimane, gli stessi autori e regista di Dove sta Zazà, ripropongono un altro varietà simile a questo, però questa volta l’obiettivo è rivolto agli anni ’50. Titolo dello spettacolo, Mazzabubù, con Gabriella Ferri, Oreste Lionello, Gianfranco D’Angelo, Enrico Montesano e Pippo Franco. La popolare cantante romana e l’allegra brigata del Bagaglino raccontavano, attraverso le canzoni, gli sketch, i monologhi ed i balletti, alcuni avvenimenti di quegli anni: i matrimoni celebri, la “dolce vita” della capitale, la scalata del K2, le manie americane e gli altri vezzi degli italiani. Alcune canzoni presentate in questo spettacolo da Gabriella Ferri, vennero poi raccolte nell’album Mazzabubù, pubblicato nello stesso anno.