Si tratta di incidenti di ogni tipo che hanno lasciato un segno nella storia intera dell’umanità. L’appuntamento è fissato ogni lunedì alle 24,15. Il senso del programma che si protrarrà in video per più puntate, è di far riflettere su alcune delle tragedie avvenute per non ripetere più i medesimi errori del passato e impedire che si possano verificare in futuro le stesse drammatiche circostanze.
Due gli argomenti trattati il 27 gennaio. Nel corso della prima puntata sarà documentato il disastro dell’Andrea Doria avvenuto il 25 luglio del 1956. Il secondo argomento, sempre inserito nella puntata d’esordio, riguarda la tragedia avvenuta il 29 maggio del 1985 allo stadio Heysel di Bruxelles, poco prima dell’inizio della partita di calcio Juventus- Liverpool che si giocava per la Coppa dei Campioni.
L’Andrea Doria era la nave ammiraglia della flotta italiana ricostruita dopo le tragedie belliche. Un transatlantico dotato di tutti i più moderni confort dell’epoca che era considerato il fiore all’occhiello nel settore navale commerciale.
Il 25 luglio del 1956, in partenza dalla costa di Nantucket e diretta a New York, l’Andrea Doria fu speronata dalla nave svedese Stockholm, in uno dei più controversi disastri marittimi della storia.
Sebbene quasi tutti i passeggeri sopravvissero (morirono 46 passeggeri dell’Andrea Doria e 5 della Stockholm), la nave, con una fiancata completamente squarciata, si adagiò su un fianco e affondò dopo 11 ore, la mattina di giovedì 26 luglio 1956, davanti alle coste statunitensi. L’inclinazione della nave rese inutilizzabili metà delle scialuppe (tutte quelle sul lato opposto), ma in seguito al disastro del Titanic del 1912 erano state migliorate le procedure di comunicazione di emergenza e si poterono chiamare altre navi in soccorso. Inoltre verrà anche documentato dal servizio del programma, come le procedure e le manovre di evacuazione furono veloci ed efficienti. L’incidente ebbe un grandissimo risalto sui mass media dell’epoca, l’Andrea Doria fu l’ultimo grande transatlantico ad affondare prima che l’aereo si imponesse come mezzo di trasporto per le lunghe traversate dell’Oceano Atlantico.
Il secondo disastro di cui si occupa la serata è la tragedia dell’Heysel nel quale morirono 39 persone, delle quali 32 italiani. Oltre 600 i feriti. Un valido contributo alla ricostruzione sarà dato, nel programma, da Bruno Pizzul il telectonista dell’incontro e Stefano Tacconi che hanno partecipato a quel giorno di incredibile follia sportiva.