Sarà un viaggio singolare nel design e nella tecnologia del “televisore” nel corso dei 60 anni del piccolo schermo. Il fine è mostrare la trasformazione di questo particolare “elettrodomestico” al quale di deve il cambiamento radicale della vita degli italiani. Assisteremo ai continui mutamenti dal punto di vista della forma dell’oggetto sotto l’aspetto del design e della tecnologia che andava evolvendosi di anno in anno. Dal vecchio televisore a forma di scatola agli attuali modelli ultra piatti, dal tubo catodico al televisore al plasma di ultima generazione.
Il programma è anche uno spaccato della società in sessant’anni di vita della tv: ci verrà mostrato infatti come cambiava anche l’arredamento delle case degli italiani perchè bisognava trovare una giusta e idonea collocazione all’elettrodomestico, accolto come un vero ospite.Verrà sottolineata anche l’importanza che la tv ha avuto nella comunicazione e nello sviluppo dei rapporti sociali. Indimenticabili, infatti, le serate durante le quali ci si riuniva nei bar o nelle poche abitazioni che avevano il televisore per assistere alle puntate di Lascia o raddoppia?
Naturalmente il percorso del programma inzia dalla nascia della tv pubblica, si continua con l’avvento dela tv commerciale, si va ancora avanti documentando l’arrivo della tv satellitari e digitali, sottolineando anche l’evoluzione dal punto di vista cromatico: dal bianco e nero al colore fino all’attuale HD.
Dal primitivo televisore con un solo canale, il Programma Nazionale, si passa a documentare l’arrivo del telecomando e successivamente l’evoluzione attuale della tv sempre più legata al computer e al web.
A raccontare il proprio rapporto con il piccolo schermo saranno alcuni volti noti della tv di ieri e di oggi. Si inizia con Renzo Arbore che ricorda il suo forte stupore dinanzi alle prime trasmssioni sottolineando come la tv ha iniziato un vero e proprio processo di integrazione linguistica della popolazione italiana. Afferma lo show man: finalmente non sentivamo parlare in dialetto ma in italiano. Addirittura, per la prima volta abbiamo ascoltato come parlavano i milanesi! Enzo Tortora, ad esempio, si esprimeva con accento genovese ma in un italaino forbito. E questo ci educava moltissimo.
Enrico Mentana ricorda le prime trasmissioni a colori quando ancora non erano arrivate in Italia: io abitavo a Milano e la tv svizzera era già a colori. Tutte le Olimpiadi viste a colori erano davvero uno spettacolo meraviglioso.
Paola Cortellesi sottolinea: la tv non si guardava mai al mattino, soltanto un pochino al pomeriggio, dopo aver finito i compiti. Ricordo ch guardavo con mio nonno Spazio 1999 e ci piaceva tanto.
Alessandro Cattelan rcorda il suo primo impatto con un apparecchio tv di forma particolare: ho voluto bene a quello che mia nonna mi ha regalato per la mia prima comunione. Ed era un televisiore strano, a forma di casco con la visiera che si abbassava perchè c’era questa credenza, e forse avevano anche ragione, che schermasse gli occhi dei bambini.
Il programma è stato scritto e realizzato in gran parte da giornalsiti della carta stampata.