In seconda serata, Canale 5 propone il film tv “Fuga per la libertà – l’aviatore”, interpretato da Sergio Castellitto e Anna Valle.
Il film racconta la storia vera di Massimo Teglio (Sergio Castellitto), pilota provetto ben inserito nella buona società genovese e amico di personaggi importanti quali Italo Balbo. Teglio, sfuggito più volte alla cattura nazista, tanto da guadagnarsi l’appellativo di “Primula Rossa”, in seguito all’inasprirsi delle rappresaglie tedesche nell’autunno del 1943 a Genova, si assume il compito di ripristinare clandestinamente, grazie all’aiuto della Curia genovese, l’attività della Delasem (Delegazione Assistenza Emigranti Ebrei) che diventa il fulcro dell’opera di assistenza e salvataggio di molti ebrei italiani.
Il regista e sceneggiatore Carlo Carlei: “Sullo sfondo di “Fuga per la libertà – L’aviatore” c’è un’Italia allo sbando, stretta al Nord nella morsa dell’occupazione tedesca e alla mercè del servilismo fascista. In primo piano, ci sono gli Italiani che non vogliono abbassare la testa, gente semplice e per bene, eroi cattolici ed ebrei come Massimo Teglio, Lelio Vittorio Valobra, Don Francesco Repetto, il Rabbino Riccardo Pacifici. Uomini capaci di lottare che hanno sposato la causa della solidarietà, pagando anche con la propria vita il loro coraggio, a causa di una guerra folle e assurda.
A questi grandi Italiani è dedicato il film. Alle generazioni di oggi e di domani l’invito a non dimenticare.
“Terra!” – in onda su Retequattro in seconda serata – affronta il tema della Shoah e lo fa cercando prospettive diverse dalle inevitabili e doverose ricostruzioni storiche.
Il settimanale firmato da Toni Capuozzo si interroga sull’antisemitismo oggi (a partire dalle polemiche che, in Francia, hanno travolto Dieudonne, il comico accusato di odio razziale), ma anche sull’antisemitismo di ieri (che, in Italia, portò all’espulsione dall’insegnamento dei professori d’origine ebraica).
L’orrore dell’Olocausto è stato restituito all’umanità, dalle immagini girate dalle troupe militari entrate nei campi di concentramento alla fine della guerra. Senza quelle pellicole, forse, non ci sarebbe piena consapevolezza di quanto accaduto. L’antisemitismo che alimenta, in anni più vicini, l’odio per Israele, è evocato ripercorrendo quanto accaduto il 27 dicembre ’85, all’Aeroporto di Fiumicino, quando un commando palestinese si scontrò con gli agenti israeliani posti a protezione dei banchi della El Al. Fu una strage.
Infine, “Iris” affida il ricordo delle vittime dell’Olocausto ad una maratona di sei film, che iin prima serata propone il capolavoro di Steven Spielberg “Schindler’s List”. Ci saranno una puntata speciale di “Note di Cinema” a cura di Anna Praderio e le riflessioni su Shoah, memoria e giovani, del Rabbino capo di Milano, Rav Alfonso Pedatzur Arbib.
Uscito nella sale nel 1993 e vincitore di sette Oscar (film, regia, sceneggiatura non originale, fotografia, montaggio, scenografia, colonna sonora), l’opera è ispirata al romanzo di Thomas Keneally “La lista di Schindler” ed è basata sulla vera storia di Oskar Schindler (Liam Neeson), l’industriale tedesco che salvò 1.100 ebrei dai campi di concentramento.
La maratona apre alle ore 9.00 con “I sicari di Hitler”, del 1959, una co-produzione italo-franco-tedesca con Gino Cervi e Franco Fabrizi. Alle ore 11.00 è la volta di “Noi due senza domani”, tratto dal romanzo “Il treno” di Georges Simenon, con Jean-Louis Trintignant e Romy Schneider. Alle ore 13.00 è in scaletta il film di Massimo Piesco e Giorgio Molteni “Il servo ungherese”. A seguire, alle ore 15.00, tocca a “Senza destino”, di Lajos Koltai, ispirato al libro del Premio Nobel Imre Kertész. Alle ore 17.00, “Black Book”, diretto da Paul Verhoeven.
L’edizione di “Note di Cinema” dedicata all’Olocausto visto attraverso gli occhi della Settima arte, in onda alle ore 15.30 e alle 21.00, anticipa titoli come “Monuments Men” di e con George Clooney, “Storia di una ladra di libri” di Brian Percival e “Memory of the Camps” di Alfred Hitchcock. La puntata prosegue con i momenti più commoventi della premiazione di “Schindler’s List” agli Oscar e si conclude con una carrellata di classici come “La vita e bella”, “La tregua” e “Il pianista”.