Sono previsti oltre 400 invitati, ed essendo la famiglia Nappi “molto influente nella zona” di Battipaglia, Don Antonio vuole che la cerimonia sia all’altezza.
Federica sceglie l’abito in compagnia della mamma e della nonna; il primo è in “stile campagnolo”, ma non convince nessuno. Il secondo è in una “delicata nuance di verde”; la nonna avverte: “Ai miei tempi, o bianco o niente”. Bocciato.
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La terza proposta è un vestito classico; è quello definitivo. Niente di particolarmente strano comunque.
Immancabile la serenata della notte prima delle nozze; si mangia e si ride, ma in maniera piuttosto contenuta rispetto alle puntate precedenti.
Don Antonio si prepara al meglio, indossando i suoi gioielli più preziosi perché è un uomo semplice; vediamo inoltre la madre che prepara il “gattò” di patate.
Intanto Federica e Mauro si promettono amore eterno. Al castello vengono scaricate le bomboniere: scatole che da sole potrebbero fare da supporto a un televisore.
Arrivano i primi ospiti, ma la tragedia si consuma davanti agli sposi, quando vengono liberati i colombi, che dirigono il loro volo verso i visi dei due. Don Antonio se la prende con l’addetto; avrebbe dovuto aprire la scatola al contrario.
Il primo momento davvero trash ce lo regala il padre della sposa con un vestito argentato, ma è in buona compagnia degli invitati; la seconda tragedia della giornata si consuma poco dopo, quando i presenti non trovano i loro posti.
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Il banchetto ha inizio. Dopo un volo in elicottero, gli sposi rientrano in tempo per ascoltare il cantante neomelodico di turno: vista l’importanza dei Nappi, la sorpresa musicale è offerta da Don Antonio in persona. Siamo di fronte ad una vera e propria offerta di alleanza.
La cerimonia si conclude con sfarzosi giochi d’acqua, fuochi d’artificio e la consegna delle bomboniere: una Pulcinella di svariati centimetri.
La seconda puntata è una replica: la storia di Giusy Scarpitella e Luca Viglione. Qui si torna al trash di alti livelli: lui dichiara infatti di voler vedere lo spreco del cibo.
La notte prima delle nozze il padre di lei, tatuaggio di padre Pio su un braccio, si concede un allenamento in una stanza della casa adibita a palestra. Nel frattempo, grazie al cantante neomelodico, la serenata riunisce sotto casa della sposa un numero di persone che basterebbe per riempire la piazza di una festa paesana.
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Il make up artist di Giusy si concede un’osservazione sociologica: le donne napoletane seguono uno stereotipo, quello della gitana.
Adesso sì che si fa sul serio: la “managgiament” esperta di neomelodici, sposo in bianco (lucido ovviamente), invitate kitsch, spacchi a volontà, una drag queen in sala, taglio della torta alle due di notte, foto finale degli sposi con quella che nel web viene chiamata “duck face”.
La differenza tra le due puntate è manifesta: la replica ha mostrato una cerimonia molto più sfarzosa ed eccessiva rispetto all’altra, segno che Real Time ha tenuto in considerazione le numerose polemiche che il programma ha suscitato, scegliendo di non porre più l’accento sul trash delle feste alla Sonrisa.