Res Gestae Fatti e Personaggi Ore 24.15 (e in replica 8.30 –16.30)
L’ospite della puntata di oggi Antonio Ramenghi, direttore dei quotidiani veneti del Gruppo L’Espresso, ricorda la nascita, il 3 febbraio 1957, di Carosello, il primo spazio televisivo, dedicato alla pubblicità. In onda ogni sera, alle 20,50, sul Programma Nazionale, allora unico canale Rai, Carosello dura all’inizio 10 minuti, con quattro short della durata massima consentita di due minuti e quindici secondi, pari a 64 metri e venticinque centimetri di pellicola. Ogni spazio era venduto alle aziende a un milione e cinquecentomila lire. Tutti i più grandi attori, registi, cantanti e disegnatori “lavoreranno a” Carosello. Si calcola che, all’apice della fama, nel 1976, Carosello giungerà a inchiodare davanti al video fino a 19 milioni di telespettatori.
Il secondo degli approfondimenti riguarda il 3 febbraio 1488 quando il navigatore portoghese Bartolomeo Diaz, nel tentativo di raggiungere le Indie via mare, doppia il Capo di Buona Speranza e raggiunge la baia da lui battezzata Aguada de Sào Bras, in seguito chiamata Mossell Bay. Diaz, cavaliere alla corte di re Giovanni II di Portogallo, è il primo europeo a compiere la circumnavigazione dell’Africa. Nel 1497, viene organizzata una nuova spedizione, per continuare sulla via ormai tracciata. Nonostante l’enorme fama di Diaz, il comando viene tuttavia affidato al più giovane Vasco de Gama. Diaz si limita ad accompagnare Vasco da Gama per un lungo tratto della rotta.
E’ possibile rivedere la puntata su www www.raistoria.rai.it
h. 13.30 Viaggio in Italia – Marche Le Marche del Sud: Ascoli Piceno, Fermo e San Benedetto del Tronto
In questa puntata, il Piceno, come veniva chiamata la parte meridionale delle Marche dagli antichi romani, corrisponde grosso modo alle province di Fermo (istituita solo dal 2004) e Ascoli Piceno, che include sulla costa, la città di San Benedetto del Tronto. Ascoli Piceno è stata definita “una tra le più belle piccole città d’Italia”, per la sua grande varietà di opere monumentali. Non c’è epoca storica che non vi sia rappresentata nella sua architettura. San Benedetto del Tronto, quasi al confine con l’Abruzzo, è una città portuale, seconda per numero di abitanti della provincia di Ascoli Piceno, e principale località turistica delle Marche per numero di presenze.
h. 15.30 Mille Papaveri Rossi La guerra civile spagnola di Alfonso Notari e Maurizio Cascavilla (1999)
Realizzata come una vera e propria inchiesta sul campo, la serie di Notari e Cascavilla ricostruisce di una pagina cruciale della storia contemporanea: il sanguinoso conflitto civile spagnolo (1936-39) tra i fascisti di Francisco Franco e le milizie democratiche (1999).
I fatti emergono da un serrato confronto con il presente e, soprattutto, sono illustrati dalle testimonianze inedite dei reduci, dalle analisi dei maggiori storici europei (da Xavier Tusell a Paul Preston, da Antonio Elorza a Michael Alpert) e dalle immagini di documenti d’epoca (filmati e fotografici), che solo recentemente sono emersi dagli archivi. In particolare il materiale è stato reperito presso la Filmoteca Española, la Filmoteca Catalana, la Biblioteca Nazionale di Madrid e alcuni fondi fotografici privati.
Il progetto si compone di una serie televisiva di quindici puntate della durata di trenta minuti ciascuna che ripercorrono gli eventi spagnoli dal 1931 al 1975.
Oggi i due appuntamenti con la serie si intitolano: “Il Labirinto spagnolo” e Il “levantamiento”.
h. 20.00 RAI 54
Nell’anno del 60esimo anniversario dell’inizio del servizio ufficiale della Televisione in Italia, che avvenne il 3 gennaio 1954, Rai Storia propone RAI54, uno spazio di programmazione dedicato a questo importante anniversario e al racconto che dalla “storia della TV” arriva alla “TV della storia”. Un percorso cronologico, a tratti inedito, che recupera tutti i prodotti realizzati per le precedenti celebrazioni, proponendo la storia della RAI anche attraverso le mutazioni di genere e di stili dell’offerta televisiva nel corso del tempo.
Ogni giorno, brani televisivi estratti dalle celebrazioni degli anniversari “tondi” (il decennale del 1964, il ventennale del 1974, il venticinquennale del 1979, il trentennale del 1984, il quarantennale del 1994 e il cinquantenario del 2004), e l’appuntamento quotidiano che Enza Sampò condusse nella stagione 1993/1994, “I suoi primi 40 anni”, (170 puntate di un quarto d’ora circa suddivise per anno o biennio “televisivo”) che raccontò i primi quattro decenni della televisione attraverso testimonianze di abbonati, di personaggi televisivi, di autori, registi, dirigenti.
In questa puntata:
1993, I suoi primi 40 anni
Enza Sampò, affiancata da Carmen Lasorella, comincia il racconto del 1959.
Ospite del salotto la signora Pirola, che racconta delle difficoltà di ricevere il segnale televisivo in Sardegna a fine anni ’50. Si parla della TV di quell’anno, della censura in particolare, per uno sketch della coppia Tognazzi Vianello nel popolare varietà Un, due, tre, e per le curve della cantante Abbe Lane.
E inoltre: Tg2 – 50 anni in 50 giorni (2003) sua eminenza Ersilio Tonini per i 50 anni della TV;
1993: Ieri, oggi… e domani: Simona Marchini, Enrico Vaime e Gianni Minà parlano dello sceneggiato Il conte di Montecristo, del 1966, con i protagonisti Andrea Giordana e Giuliana Lojodice. Uno sceneggiato che toccò un ascolto medio di 16.100.000 spettatori e si aggiudicò un indice di gradimento pari a 76
h. 20.30 Il tempo e la storia (replica)
h. 21.15 Piccola America Di Gianfranco Pannone
Primo appuntamento della serie con cui Gianfranco Pannone, dal 1991 al 1998 ha raccontato il sogno americano in Italia. Il primo documentario ci porta nell’Italia dei primi anni ’30. Migliaia di contadini, reclutati nelle regioni del Nord-est, lasciano la loro terra per lavorare alla bonifica delle Paludi Pontine. La “redenzione dell’Agro”, con la costruzione di cinque città nuove, diviene in breve tempo un vessillo della propaganda fascista. Mussolini promette a tutti un pezzo di terra e la gloria di aver partecipato a una storica impresa. Ma la realtà è ben diversa. La malaria, la fame e l’incubo della guerra – annunciata dalle riprese del film Scipione l’Africano a Sabaudia – attendono di lì a poco i coloni. Di fronte alla macchina da presa, gli ultimi superstiti di quella drammatica epopea raccontano in modo semplice e commosso un periodo cruciale della nostra storia.
h. 22.15 Binario cinema Italiani brava gente
10 luglio 1941. L’esercito italiano viene inviato sul Fronte Orientale, il più importante teatro di guerra tra le potenze alleate e la Germania Nazista. Posti alle dipendenze del feldmaresciallo Gerd von Rundstedt, i soldati italiani vengono schierati in Ucraina meridionale. Le condizioni climatiche proibitive mettono a dura prova un esercito mal equipaggiato, e alla fine del conflitto, dopo la disastrosa ritirata dell’inverno del 1942/1943, le perdite ammontano a più di 100.000 unità, su 230.000 soldati dispiegati in partenza. A questo drammatico capitolo della seconda guerra mondiale è dedicato il film Italiani brava gente, di Giuseppe De Santis.
Critico cinematografico, sceneggiatore e assistente di Visconti per il film Ossessione, De Santis esordisce come regista nell’ambito della corrente neorealistica con Caccia tragica del 1947. Tra i suoi film più celebri: Riso amaro del 1949 e Uomini e lupi del 1957.
Italiani brava gente, del 1964, grazie alla produzione Italo-Sovietica, fu girato nei luoghi in cui si consumò la disastrosa ritirata.