Diretta nel 2013 dalla regista polacca Agnieszka Holland per HBO Europe, Burning Bush – Il fuoco di Praga è una miniserie basata su fatti realmente accaduti, che fanno parte della nostra storia più recente. Racconta infatti l’eroico sacrificio dello studente Jan Palach che, a Praga il 19 gennaio del 1969, si diede fuoco per protestare contro l’occupazione sovietica della Cecoslovacchia.
A tutelare la famiglia del ragazzo nel processo contro il governo comunista scende in campo una giovane e agguerrita avvocatessa, Dagmar Buresovà, che si impegna, proprio all’inizio della sua carriera, a difendere il gesto di Palach da un regime che cercava in tutti i modi di sminuirlo e disonoralo.
Questa giovane donna, profondamente colpita dall’enorme dolore della madre di Jan, per compiere il proprio lavoro si ritrova assieme alla sua famiglia in una situazione altamente pericolosa. Il marito, medico nell’ospedale dove viene ricoverato Jan prima di morire, deve affrontare un duro procedimento disciplinare, e lei stessa viene screditata e diffamata.
Burning Bush è una storia di valori umani, verità e principi morali in nome dei quali uomini come Jan e donne come Dagmar si sono battuti impegnando e sacrificando se stessi in una lunga lotta per la libertà in un tempo e in un territorio caratterizzati da censura e oppressione.
Un coraggio che ha lasciato tracce importanti se venti anni più tardi, in occasione del ventesimo anniversario della morte di Palach, una nuova generazione di studenti ha ripreso la protesta contro i totalitarismi, dando così il proprio contributo alla caduta della cortina di ferro.
L’avvocatessa Buresova , che ha dedicato la vita a rappresentare e sostenere i leaders dell’opposizione politica, è diventata il primo Ministro della Giustizia della Cecoslovacchia libera.
Jan Palach aveva venti anni quando decise di darsi fuoco a Piazza San Venceslao: il suo gesto era una eclatante protesta contro l’invasione sovietica che spazzò via gli anni della Primavera di Praga. Si stava lavorando in quel periodo, sotto la guida del riformista slovacco Alexander Dubcek per realizzare un’idea nuova di socialismo. Quel gesto, ispirato allo studente da monaci buddisti del Vietnam, fece esplodere un incontenibile sdegno popolare, spingendo la popolazione locale a resistere contro le ingerenze sempre più massicce del regime comunista. Quella che prima veniva considerata una tragica fatalità, a cui poco ci si poteva opporre, divenne dopo la morte di Palach il muro da abbattere.