E i magnifici otto si sono già fatti conoscere e sono stati presentati alla stampa. Il più giovane, Rocco Hunt, ha 19 anni, mentre i più maturi sono i 35enni The Niro e Zibba, che hanno già maggiore esperienza in campo artistico. Solamente due le donne: Bianca, che arriva da Area Sanremo e Veronica De Simone, direttamente dal talent di Raidue, The Voice. Il secondo cantante che proviene da Area Sanremo è Vadim. Per tutti il prossimo Festival di Sanremo è allo stesso tempo un traguardo ed un inizio. Gli otto portano sul palco i vari generi di musica: il rap, il folk, il pop, il melodico, c’è proprio tutto. E questa era una precisa intenzione della commissione artistica presieduta da Mauro Pagani, che ha dichiarato: “Abbiamo cercato di rappresentare l’attuale periodo senza esclusione di generi: il rock di Filippo Graziani, convive con la melodia di Veronica, l’essere cantautore di Diodato non è poi così distante dal rap sociale di Rocco Hunt, mentre Zibba e The Niro rappresentano degnamente la linea italiana”.
I nomi di questi ragazzi? Zibba, Rocco Hunt, Filippo Graziani, The Niro, Diodato, Veronica De Simone, Vadim, Bianca.
“E’ un’occasione importante – dichiara il neo papà savonese Zibba che al Festival presenterà il brano Senza di te, due Premi Tenco ed una partecipazione al Concertone del 1 Maggio alle spalle – ma non l’occasione della vita. Io lo vivo come un passaggio”. Non la pensa così la bionda 24enne Veronica De Simone, che presenterà Nuvole che passano, reduce dal terzo posto di The Voice, il talent di Raidue. “Sono forse quella con meno esperienza, ma per me il Festival è una cosa unica. E la mia gavetta è stata proprio la tv”. A dividere il gruppo è proprio il giudizio sui talent. “Hanno aiutato la discografia – ammette Diodato che all’Ariston canterà Babilonia – ma l’hanno anche appiattita. Ogni anno esce un prodotto nuovo, che supera quello dell’anno precedente”. Per Filippo Graziani, che presenterà Le cose belle e che rifiuta il confronto con il padre Ivan (“chi cerca in me lui, sbaglia spesso”) dice che “questi programmi hanno poco a vedere con la musica e più con la tv. Io non ho mai provato a partecipare. Non potrei perché lì cantano le canzoni di mio padre”. Vadim, con la canzone La modernità, ha provato, invece, più volte a giocarsi la carta dei talent: “Se mi avessero preso, ci sarei andato. Comunque la musica è cambiata ed ognuno fa la gavetta a modo suo”. I più giovani del gruppo sono Rocco Hunt, 19 anni e Bianca, 20 anni. Giovani ma con le idee ben chiare: il primo estroverso rapper salernitano impegnato, la seconda timida ed una voce che punta a muoversi nel pop-soul e che presenterà Saprai. Racconta il rapper salernitano Rocco Hunt: “Porto a Sanremo Nu juorno buono, un pezzo impegnato che parla della mia terra, la terra dei Fuochi. Non sarei andato con nessun altro brano. Sento una grande responsabilità, con la mia musica arrivo a tutti, al figlio del boss e a quello del medico”. Sguardo aperto, sorriso affabile The Niro, una scelta del nome d’arte che svela la passione per il cinema, per Sanremo ha messo da parte l’inglese, utilizzato finora per i suoi brani e presenterà 1969. “Non è un classico brano sanremese, ma rappresento il mio mondo. Paura? No, chiuderò gli occhi e andrò”.