Per il secondo anno Fabio Fazio sarà in Costume National. Roberto Cavalli veste Francesco Renga e Francesco Sarcina e con la linea Just Cavalli la big Giusy Ferreri. Si vedranno abiti Jil Sander per Arisa e Rubino, i completi Corneliani per Raphael Gualazzi e Pignatelli per Perturbazione; Laetitia Casta vestirà Dolce&Gabbana, Armani vestirà Filippo Graziani e Giorgia Surina, mentre in Fendi dovrebbe essere Kasja Smutniak.
Ester Marcovecchio, costumista e stylist del Festival ha dichiarato: “Intorno alla grande bellezza su cui è imperniata l’idea autorale di quest’anno, si è lavorato anche per lo stile del Festival. E la moda italiana non potrebbe inserirsi meglio”. E’ stato un incontro sorprendente tra i talenti di Frida Giannini per la moda e di Luciana Littizzetto, all’inizio timorose entrambe se si può dire. Luciana era preoccupata per come avrebbe portato gli abiti Gucci ed invece è riuscita a tirare fuori quella Marella Agnelli che è in lei, quel bon ton torinese, espresso in abiti importanti, lunghi che interpreterà da attrice. Nelle varie uscite sul palco anche gli abiti ribattezzati dalla stessa Frida, da puffetta, ossia più corti, dai quali sprizza la personalità della conduttrice.
Un assaggio del mix Gucci-Littizzetto si vedrà nella copertina di “Vanity Fair”, con Luciana modello American Beauty in lungo nero tra le rose. E proprio sull’onda della svolta del Festival che quest’anno il settimanale Condè Nast si installerà a Sanremo con una lounge in partnership con Rai Trade, uno spazio per lo shooting e per i selfie d’autore dove scatterà Fabrice dell’Anese e poi un talk quotidiano (Vanity Un Fair) che il direttore Luca Dini definisce “irriverente con tanti ospiti e pagelle di stile. Sanremo quest’anno, a partire dalle scelte musicali, punta ad essere sofisticato e moderno. Noi lo tratteremo come un grande evento anche di stile. E per la social tv, con twitter e Facebook, sarà un Capodanno, più importante che gli oscar”.
Problemi di stile per le calzature della Littizzetto, Gucci anche queste: disegnate per lei a misura di piede di bambina, 33 e mezzo, modelli mignon che a quanto pare hanno prodotto un creativo panico alla maison. Più tranquillo invece l’approccio Fazio – Ennio Capasa: abiti classici di Costume National con quel tocco minimal che fa più moderno il classico scuro.
In mezzo a tanto modeggiare, l’irraggiungibile Raffaella Carrà, storia dei 60 anni di tv e simbolo dei nostri costumi. Luca Sabatelli sta preparando per lei abiti da applausi.