Pronti a fare il tifo, per lui e per la famiglia Valenti, sono parenti ed amici tra Siracusa e Messina. Autodidatta, viscerale passione per la musica, lunga gavetta: a 6 anni Vadim canticchiava il repertorio dei cantautori italiani, a 9 le prime esibizioni in pubblico, a 12 i primi testi scritti da lui, strimpellando la chitarra. Nel frattempo, non trascura lo studio e si laurea in Sociologia. Ma non rinuncia al suo sogno.
Come ci si sente una volta arrivati al Festival di Sanremo?
“Bene, incrocio le dita. Non mi sembra vero. Quando sono stato scelto non ci credevo. Ho provato una gioia immensa, ma anche un forte senso di responsabilità nei confronti di me stesso, della mia famiglia, degli amici che mi hanno incoraggiato. Esibirsi a Sanremo e affrontare il grande pubblico è l’occasione della vita, un’opportunità irripetibile”.
Di cosa parla “La modernità”?
“Non mi piace spiegare le canzoni. Il testo allude alla condizione esistenziale dell’individuo contemporaneo, si intuisce lo spirito sociale, la volontà di non arrendersi. Il resto lo lascio all’immaginazione di chi mi ascolta, in base al proprio stato d’animo, alla voglia di riconoscersi”.
Un tema sociale ma anche autobiografico?
“Quasi tutti i miei testi traggono spunto da ciò che mi circonda. Non c’è lavoro, i giovani non riescono a realizzare i loro progetti ma lottano per non perdere speranza e dignità. Nulla di troppo personale”.
Sua sorella Valentina, la più grande dei cinque figli, dall’età di 17 anni, dopo un incidente è costretta su una carrozzina. Lei, con il suo dramma quotidiano, ha influenzato la sua ispirazione?
“Indiscutibilmente l’incidente di Valentina ha segnato profondamente la nostra famiglia. Ma abbiamo reagito tutti, a cominciare da lei, andando avanti”.
I suoi fan saranno anche in Sicilia?
“Sì tanti, tra parenti ed amici, soprattutto in provincia di Siracusa, a Rosolini, dov’è nata mia madre e a Messina, città natale di mio padre. A Furci, vicino Taormina, con i miei zii, ho trascorso sempre le vacanze estive. Ho molti ricordi felici legati all’infanzia, al mare, alla Sicilia”.