Prima puntata:
Alberto Manzi, nel dopo guerra, tornato a casa, cerca un lavoro come maestro, ma non avendo raccomandazioni non riesce a ottenere una cattedra. Alla fine dovrà ripiegare su un posto di insegnante nel carcere minorile che nessuno ha voluto accettare. Il look del maestro è molto triste, chiaramente la storia si svolge in un ambiente povero e disagiato. Le donne hanno abiti con dei colori polverosi, i toni sono tutti sul marrone, grigio e beige. Nella cerimonia del matrimonio tra il maestro e Ida, l’abito da sposa di lei mi sembra carino. Solo il look della moglie si differenzia leggermente.
Speriamo che andando avanti con la storia migliori la situazione, anche perché col passare degli anni e con la modernizzazione, si dovrebbe vedere un po’ di colore e uno stile più raffinato, insomma, spero in qualcosa di più carino.
Alcuni maglioni che hanno fatto indossare al protagonista, vestono lo stesso modello in vari colori! Da mie ricerche non ho mai visto Manzi con quello stile di pullover, con il collo ampio abbottonato da un lato e aperto fino ad un certo punto.
Seconda puntata:
Arrivano gli anni cinquanta, come pensavo, la situazione migliora un pochino, certo l’abbigliamento ha sempre un colore triste, ma meno polveroso. Nel ‘58 Manzi insegna nelle scuole elementari, innovativo nel modo di educare, non molto approvato dalla direttrice, poiché va contro le consuetudini. Quando arriva in tv con il programma televisivo dal titolo “Non è mai troppo tardi” ottene un grande successo. Indossa abiti, con camicia e cravatta ed è più elegante, solo il colore verdino, non mi piace, io l’avrei fatto vestire di grigio scuro.
La produttrice della Rai veste troppo elegante e di nero per essere al lavoro, non mi sembra un look adatto. La moglie ha dei vestiti estivi tristi che la mortificano. Andando avanti, Claudio Santamaria, finalmente indossa gli abiti sul genere reale di Manzi, grigi e anche neri.