Il primo ospite in studio è il giornalista Beppe Severgnini, l’intervista inizia un po’ ironica, Daria Bignardi chiede al giornalista: “Cosa invidi di Jep Gambardella?”, “Le giacche”, risponde lui sorridendo. Si parla per qualche minuto del film italiano che ha vinto l’oscar, La grande bellezza di Sorrentino, “Perché all’estero è piaciuto così tanto il film?”, Severgnini risponde: “Perchè dimostra che l’Italia è la sede del congresso mondiale delle tentazioni e noi siamo ciò che loro vorrebbero essere qualche volta ma che non sono capaci di fare”.
Dopo questa prima parentesi si inizia a parlare di politica, dell’incontro avvenuto a Berlino con Barroso e Angela Merkel, secondo il giornalista bisognerebbe fare un giorno senza Europa, perché solo così possiamo renderci conto di quanto sia importante. Ma si parla anche del monito dell’Europa all’Italia, i nostri conti non vanno bene e ci tengono d’occhio, “Beppe fanno bene a tenerci d’occhio?” chiede la conduttrice, “L’Italia – risponde- è come una bambina indisciplinata che ha bisogno di una babysitter tedesca”.
Beppe Severgnini sottolinea soprattutto un altro problema del nostro paese, “L’Europa è stufa del nostro parlare al futuro”, lui stesso si dice stufo, vorrebbe sentir parlare di presente. Inoltre, il giornalista fa capire chiaramente che ormai non si fida più della politica in generale, tutti dicono che faranno cose che invece poi non vengono messe in pratica.
In collegamento da Roma c’è anche Stefano Rodotà, giurista, accademico e politico italiano, che interviene spiegando la sua opinione sulla politica italiana.
La prima domanda riguarda la legge elettorale, Serve? Il giurista spiega che una nuova legge elettorale serve ma non perché oggi non si possa andare a votare con la legge attuale. Rodotà, si sofferma anche sull’incontro avvenuto tra Renzi e Berlusconi e Alfano, “I tre partiti – spiega il giurista – si sono accorti che dovevano difendere i propri interessi”.
Alla domanda “Pensa che Renzi sia l’ultima chance dell’Italia?”, Rodotà ridponde: “Aspettiamo di vedere cosa farà, ma sono sicuro che la promessa con la quale Renzi aveva sfidato Letta (Ius soli e unioni civili), non avrà una risposta tanto presto, inoltre la nostra politica non sa guardare al futuro”.
Per quanto riguarda il Movimento 5 stelle, Daria Bignardi chiede: “Cosa sta accadendo al movimento?” e il giurista risponde: ”Dopo le elezioni amministrative di maggio il Movimento non ha avuto un grande successo e io ho cercato di spiegare che questo avviene anche perché a livello locale è più difficile avere l’effetto Grillo, inoltre quando si entra nelle istituzioni si cambia poiché ci sono delle grammatiche da seguire”, continua poi Daria Bignardi: “Gli espulsi del M5S hanno annunciato che faranno un nuovo gruppo, è possibile?lei ci metterebbe la faccia?” la risposta è positiva. Le ultime domande sono sul futuro: “Cosa pensa che succederà?”, “Il governo durerà?”, “Cosa la preoccupa?” La risposta di Rodotà è molto diretta “Ho paura che la politica non riesca ad esprimere tutto quello che vuole dire ai cittadini – riprende poi il discorso sull’Europa iniziato da Beppe Severgnini – bisogna far capire ai cittadini europei che i loro diritti saranno più forti se faranno parte dell’Europa.
Salutato Stefano Rodotà, si continua con Beppe Severgnini, anche lui è d’accordo sul fatto che una leggere elettorale è necessaria perché se si andasse al voto ora non si riuscirebbe ad ottenere una maggioranza ed un governo. Tornando a parlare del nuovo Presidente del consiglio, per il giornalista, Renzi è un’occasione gigantesca per il centrosinistra.
E’ obbligatoria poi una domanda sulla questione dell’Ucraina, “Cosa sta succedendo in Ucraina?, Si rischia la guerra?” chiede la conduttrice, “Cose gravi e preoccupanti – conferma il giornalista – Putin ha un cuscinetto di stati intorno e non sopporta di perdere l’ucraina, inoltre nel 2013 il 43% del gas italiano è arrivato dalla Russia, in questo senso noi dipendiamo dai russi e ci troviamo davanti ad un ricatto energetico. Una domanda è anche sul nuovo Ministro degli esteri Federica Mogherini, “Meglio la Bonino come ministro degli esteri?” Il giornalista risponde che sicuramente in un momento così difficile un ministro più esperto gli avrebbe fatto comodo. L’intervista finisce anche per lui con una domanda sul Movimento di Grillo, “Cosa sta succedendo al M5S?”, la risposta è molto chiara: “Sta accadendo che si passa dal movimento all’istituzione e Beppe grillo dovrebbe avere il coraggio di fare il capo del partito”.
La terza ospite è Arisa, vincitrice nella categoria “Big” della sessantaquattresima edizione del Festival di Sanremo, con il nuovo brano Controvento. “Tu non credi nei miracoli?Questa vittoria è stata un miracolo?” chiede Daria Bignardi mentre si avvicinano alla sua scrivania, “Io credo nei miracoli, tutta la mia storia è stata un miracolo” risponde la cantante. “Controvento è stato evocato anche da Matteo Renzi, lo sapevi?, chiede la conduttrice, “Non lo sapevo”, risponde un po’ ironica Arisa. La conversazione si sposta ovviamente sulla vittoria al Festival, “Tu e rocco Hunt siete i vincitori e tutti e due venite dal sud, è un caso?, “Non lo so – risponde la cantante – forse è perchè le persone del sud hanno più cose da dire ma meno modo di dirle”. La conversazione si sposta poi sulla sorpresa fatta ad Arisa a Domenica In, con una intervista alla mamma, “Eri commossa o arrabbiata?” chiede Daria Bignardi e la cantante risponde: “Un po’ tutte e due, non mi piace piangere in televisione e so che i miei genitori non sono contenti quando vengono messi davanti le telecamere, lo fanno solo per me”. Poi una domanda sul sua talento, “È vero che pensi che il tuo vero talento deve ancora esplodere?” risponde di si Arisa, e quando la conduttrice le ribatte “Il tuo talento non è la tua voce e la tua capacità di interpretare?” lei un po’ ironica commenta: “No, sennò riempirei gli stadi come Vasco Rossi”.
La chiacchierata continua con Arisa che racconta la sua vita da bambina, si descrive buona ma un po’ pazza. Qualche aneddoto divertente la riporta indietro nel tempo, come quando a scuola, per attirare l’attenzione e fare la parte della dura, sniffava il tabacco e le amiche le altre ragazze le camminavano lontane per paura di essere considerate matte come lei. La sua è una storia malinconica, di una bambina che non si è mai sentita parte del gruppo e lei stessa ammette: “Io ho una sorta di malinconia simpatica, un pessimismo ironico, fin da quando ero piccola”. Ma il desiderio più grande è proprio quello di tornare bambina. Si passa poi all’amore, “Pensi sempre che l’amore duri 3 anni?” chiede Daria Bignardi, “Si, non lo so, sto aspettando una risposta, ma comunque dopo 3 anni gli uomini cominciano a divenire distratti”, “Ma tu ci riesci ad amare?” continua la giornalista, “Si, di tanto in tanto si anche se io cambio idea ogni giorno”. “Dallo psicanalista ci vai ancora?”, chiede la conduttrice, sempre molto ironica Arisa risponde: “No, dovrei ma non ho molto tempo, magari potrei farlo su skype”. L’intervista finisce con Arisa che canta “Controvento” in una versione inedita.
Il quarto ospite della serata è Gianluigi Paragone, conduttore de “La Gabbia”, programma che fino ad una settimana fa andava in onda proprio il mercoledì sera e che invece ora andrà in onda la domenica sera. Per prima cosa si parla della sua trasformazione, da Direttore della Padania a vicedirettore di Libero e anche di Rai2, “Ma il vero Paragone chi è?”, chiede Daria Bignardi “Chi mi conosce lo sa, il vero Paragone è quello tamarro”. Si inizia poi a parlare della sua carriera giornalistica, del suo divenire direttore del giornale La Padania, poiché il giornale andava molto male e bisognava far risalire le vendite, “Sono diventato direttore, ho fatto il giornalista, ho immaginato la Lega come un movimento rivoluzionario e ho anche votato per il partito della padania” conferma Paragone. Il giornalista racconta poi della sua esperienza in Rai come vicedirettore di Rai2. Si arriva poi a parlare del programma La Gabbia, un programma di vite, con un video che ripercorre i momenti più forti del talk. “Tu cosa vuoi rappresentare?”, chiede Daria Bignardi, “Vorrei essere solo uno che fa passare il microfono”. Si arriva poi a parlare di politica, di Renzi e del Movimento 5 Stelle, che secondo Paragone è molto forte nella nel pars destruens, meno nella pars costruens. L’intervista si fa poi più leggera, scopriamo che come Renzi, anche il giornalista è stato un capo scout, ci racconta come ha conosciuto la moglie e come è riuscito a conquistarla e della sua band. Una domanda anche su una questione che sta facendo discutere molto, “Cosa è successo con Paolo Barnard, opinionista de La Gabbia?”, “Aveva scritto un post molto violento sulle donne e io gli ho detto o chiedi scusa e rimuovi il post o sei fuori”. Scopriamo anche che troveremo Paragone a teatro con un monologo sulla crisi economica accompagnato da alcune canzoni, in studio Daria Bignardi fa portare anche una chitarra e l’ospite canta un pezzo in napoletano di Pino Daniele. La domanda finale, “Cosa ne sarà di te?”, “Non lo so – risponde – ma sopportatemi ancora per un po’ perché ora mi sto divertendo”.
Quinto ospite di Daria Bignardi è Bruno Barbieri, giudice della terza stagione di Master Chef Italia, di cui domani ci sarà la finale. Si parla di Master Chef, ricordando i tre finalisti, “Chi è il tuo favorito?” chiede Daria Bignardi, “Sono arrivati i migliori, noi non abbiamo regalato niente”. Si fa un po’ di gossip, si parla della sua nuovissima ragazza conosciuta alla mensa di Sky, poi un video ripercorre la terza stagione del programma di cucina. Le domande spaziano da un argomento all’altro, “Sai che l’animale più permaloso è la faraona? Commenta lo chef, “E’ vero che sai far addormentare una gallina?” continua la giornalista e Barbieri inizia a raccontare: “Si, io prendevo la gallina, gli alzavo l’ala, gli mettevo la testa sotto l’alta e la facevo roteare 3-4 volte, se poi la poggi dorme almeno mezzora”. Si passa poi a parlare degli studi, già con la passione per la cucina si iscrive all’alberghiero, la prima esperienza è a Milano Marittima, durante la quale incontra uno chef, il primo a riconoscere il suo talento e che gli propone di andare a lavorare con lui su una nave.
Esperienza molto dura e impegnativa ma da li nasce il suo mestiere. Si parla anche del suo ristorante italiano a Londra, uno tra i più grandi e belli, “Ma cucinare a Londra, dove non c’è mai il sole, anche i miei piatti erano divenuti un po’ in bianco e nero” ammette. L’intervista si sposta poi sul suo nuovo libro “Via Emilia, Via da casa”, ricette e racconti d’infanzia, con foto e disegni e in studio arriva Geppi Cucciari, conduttrice, su Rai3, del programma “Per un pugno di libri”.
Daria Bignardi le lascia la scrivania e la conversazione si fa subito molto ironica. Si torna a parlare del libro e si finisce con una scenetta divertente, “Quanti panini con il salame riuscirà a fare lo chef in un minuto?” Tre, uno per lui, uno per Geppi e uno per Daria Bignardi.
Si continua poi solo con Geppi Cucciari. Daria Bignardi cerca di capire come si è trasformata la vita dell’attrice comica, “Il pubblico come ha reagito al tuo cambiamento?”, chiede la conduttrice, “In questo periodo l’intrattenimento è un po’ in crisi, chi guarda la tv non ha la serenità che merita”. Si parla un po’ di sport e delle giornate in palestra di Geppi, ma anche del film “Una donna per amica”, nel quale recita insieme a Fabio De Luigi e Laetitia Casta. Non manca qualche domanda sull’amore, il matrimonio e la convivenza. “Sei sempre la brava ragazza di una volta?”, chiede la giornalista, “Si” risponde senza alcun dubbio Geppi. Prima di passare all’ultimo ospite c’è un ultimo giochino, lo stesso che l’attrice comica fa nel suo programma su Rai3, bisogna sintetizzare la trama o la morale di un libro in 140 caratteri, questa volta sarà lei a giocare chiudendo in simpatia la sua intervista.
Ultimo ospite della serata è Vasco Brondi, cantautore italiano e ideatore del progetto artistico-musicale “Le luci della centrale elettrica”, che ha appena lanciato il suo nuovo album “Costellazioni”. L’intervista inizia e finisce con Vasco Brondi che canta un piccolo estratto della prima canzone del suo disco “La terra, l’Emilia, la luna”.