Il primo grande regista a diventare “editore per un mese di Cubovision” è stato Paolo Virzì, che ha considerato molto interessante la nuova esperienza. Adesso che Riccardo Scamarcio, un altro grande personaggio del nostro cinema ha sposato il progetto di Cubovision, i telespettatori potranno avere il suo punto di vista su molti interessanti film della cinematografia internazionale. L’attore lo farà scegliendo e raccontando alcuni dei titoli presenti nel canale cinema.
“Ogni occasione è valida per promuovere il buon cinema. L’iniziativa “Editore per un mese” di Cubovision va in questa direzione e ho dato il mio contributo con grande piacere”, afferma Riccardo Scamarcio, nell’annunciare il nuovo incarico. L’attore continua, spiegando meglio quello che farà durante i trenta giorni della sua direzione: “Spero di incuriosire qualche spettatore consigliando le opere del bravissimo regista danese Nicolas Winding Refn (fra i suoi film più noti “Drive”, “Bronson”, “Pusher”) e stimolando i più giovani a rivedere il magnifico “La classe operaia va in paradiso” di Elio Petri, con un Gian Maria Volontè, geniale e credibilissimo, interprete dell’alienazione, e poi della pazzia dell’operaio Ludovico Massa. Per sorridere e continuare a sdegnarsi della peggiore Italietta, ho scelto l’irresistibile Albertone nazionale de “Il medico della mutua”. Mi è piaciuto, poi, ricordare capolavori come “Il conformista” e “Chinatown” o altri ottimi film che per la bravura degli attori mi hanno lasciato qualcosa”.
Scamarcio si dice convinto che “il grande cinema è un patrimonio da valorizzare”. “Meglio farlo attraverso piattaforme come Cubovision di Telecom Italia che permettono una fruibilità su ogni tipologia di device connesso a Internet fra cui, oltre alle tv, gli smartphones, i tablet, le consolle giochi, tutti modi per arrivare più facilmente ai giovani”, puntualizza l’attore che si è posto l’obiettivo di avvicinare gli under trenta alla grande cinematografia nazionale e internazionale di ieri e di oggi.
Cubovision propone un nuovo concetto di visione, allineandosi alle grandi realtà americane, grazie a una programmazione diversa dalla tv tradizionale con un palinsesto che viene “creato” dallo stesso spettatore a seconda delle proprie esigenze, dei propri gusti e, soprattutto, delle proprie tasche. Ma anche a seconda di dove ci si trovi: con le nuove applicazioni e i dispositivi mobili, infatti, si può vedere in qualsiasi luogo si desideri.