E, poichè nella battaglia contro la Cupola e contro tutte le delinquenze internazionali, la comunicazione e’ importante, Roberti ha accettato di partecipare al programma di Rai Educational ‘Diario civile’ in onda su Rai Storia il mercoledì alle 21.15 (e in replica il venerdì alle 22.45). Il primo appuntamento è oggi.
Per ora sono in palinsesto dieci puntate che racconteranno, una serie di fatti della nostra storia recente, tra cui la storia di don Peppe Diana (ucciso dalla camorra casalese il 19 marzo 1994), del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa trudidato nel 1982, e del quotidiano siciliano L’Ora. Vedremo anche le immagini,i riprese da una ‘telecamera invisibile’ dei detenuti del carcere palermitano dell’Ucciardone. Diario civile manderà in onda anche una serie di documentari firmati negli anni Settanta e Ottanta da Giuseppe Marrazzo che sono stati restaurati per l’occasione.
Roberti afferma: “lRingrazio la Rai per avermi offerto l’opportunità di adempiere a un compito irrinunciabile per un Procuratore Antimafia che non e’ soltanto contrastare la criminalità organizzata ma anche informare i cittadini su quello che facciamo. ll silenzio, la perdita della memoria e il tacere sono la vera forza della mafia. Bisogna svelare a tutti il vero volto delle mafie perchè la loro incidenza sulle nostre società ed economia pesa come un piombo sullo sviluppo della nostra economia ed e’ un peso intollerabile”. Roberti ricorda che “la corruzione pesa per sessanta miliardi l’anno, squilibra i mercati, crea concorrenza sleale e scoraggia gli investitori onesti”.
Il Procuratore Antimafia continua ” sono certo che alle parole del Presidente del Consiglio seguiranno le azioni, non solo il rilancio dell’agenzia per i beni confiscati ma anche dei processi penali e civili e del dare attuazione completa ai principi della Costituzione. Solo cosi’ si può sperare in un corretto sviluppo dell’economia. Negli ultimi vent’anni, grazie al sacrificio di persone come Falcone, Borsellino, Livatino, Dalla Chiesa e tanti altri, abbiamo fatto molto e abbiamo un quadro normativo che molti ci invidiano e copiano. La Direzione Nazionale Antimafia ha fatto molto, pur nella ristrettezza dei mezzi e del personale ma c’e’ ancora tantissimo da fare. Credo che la Rai in programmi come questo dia il meglio di se'”.
Il direttore generale della Rai Luigi Gubitosi: “Va ricordato che tutti noi abbiamo un debito di riconoscenza sia verso chi e’ stato ucciso sia verso chi ogni giorno perpetua questo compito. L’Italia non potrà riprendersi senza che la legalità sia affermata. La Rai deve essere stimolo e promotrice di ciò che ancora serve. Finché ci sara’ questa battaglia, la Rai dovrà essere presente”.
Il direttore di Rai Educational Silvia Calandrelli ribadisce: “con ‘Diario civile’ “prosegue il nostro viaggio cominciato riprendendo con l’attuale presidente del Senato Pietro Grasso il progetto delle ‘Lezioni di mafia’ proposto da Giovanni Falcone. Falcone capi’ che i media erano fondamentali nella lotta alla mafia. E’ un percorso che non può e non deve finire perchè i dati testimoniano che mafia e corruzione sono un elemento di freno per lo sviluppo di questo Paese. Ognuno deve fare la sua parte, anche la televisione”.