Oggi, 18 maggio 2021, è morto il maestro Franco Battiato, genio indiscusso della musica italiana, in attività da oltre 50 anni. Battiato si è spento a seguito di una lunga malattia, nella sua residenza di Milo all’età di 76 anni. Era nato a Jonia il 23 marzo del 1945.
Dopo la frattura al femore e al bacino subita il 3 novembre 2017 proprio a Milo, a causa di un incidente domestico, il maestro non si era più mostrato in pubblico, se non saltuariamente attraverso i social.
La famiglia ha confermato che i funerali si svolgeranno in forma privata.
Franco Battiato è morto: l’esordio a Milano, il cinema, la pittura
Il primo contratto discografico di Franco Battiato gli fu procurato da un caro amico dell’artista: Giorgio Gaber. Sempre insieme a Gaber, che nel 1967 conduceva Diamoci del tu con Caterina Caselli, Battiato appare per la prima volta in televisione, proprio sul secondo canale RAI per la trasmissione Diamoci del tu.
Tuttavia, nel corso della sua lunghissima carriera, durata oltre 50 anni, Battiato non si è limitato alla musica. Il poliedrico artista, difficile definirlo altrimenti, ha prodotto infatti anche opere per il cinema: i film Perduto Amor, Musikante, Niente è come sembra. Ma anche diversi quadri ed opere pittoriche.
Inoltre, tra novembre 2012 e marzo 2013 si è persino cimentato con una breve esperienza in politica, in qualità di assessore al turismo della Regione Sicilia.
Il successo: La cura, Centro di gravità permanente
Però, è senza dubbio con la musica che Franco Battiato si è espresso con maggior vigore e impegno.
E’ quasi impossibile incasellare l’artista in un unico genere musicale. Dal Pop al Progressive Rock, agli esperimenti di musica leggera e canzone d’autore. In seguito, il cantautore ha spaziato anche nel genere della musica etnica ed elettronica, e della musica lirica.
Inoltre, nei suoi testi, Battiato non ha mai celato una profonda passione per l’esoterismo e la filosofia, in particolare orientale; una passione evidente in brani celebri come La cura e Centro di Gravità Permanente, ma forse ancora di più in altri meno conosciuti al grande pubblico.
Canzoni come L’ombra della luce, contenuta nell’album Come un cammello in una grondaia (1991), nel quale l’artista si ispira agli scritti di un filosofo orientale del XII secolo: Al-Biruni; o il brano Tao, estratto dall’album L’ombrello e la macchina da cucire (1995), nel quale Battiato si riferisce direttamente alla religione Taoista.
Il suo ultimo disco è pubblicato nel 2019, con il titolo Torneremo ancora. Le tracce contenute nella raccolta sono versioni alternative dei suoi brani più famosi, e un inedito omonimo dell’album: Torneremo ancora.