Torna Melaverde con la puntata di domenica 11 luglio. Anche oggi i due conduttori on the road sono alla ricerca in tutt’Italia, delle eccellenze agricole e agro alimentari del nostro Paese. Ecco la tappa odierna. L’appuntamento è su Canale 5 alle 11.55.
Melaverde 11 luglio Mortadella Bologna IGP
In questa nuova puntata Melaverde conduce i telespettatori alla scoperta del salume più famoso della tradizione gastronomica Bolognese: la Mortadella Bologna IGP.
Un salume antichissimo, che potrebbe risalire addirittura ai tempi degli Etruschi e dei Galli. I territori che questi popoli occuparono, erano ricchi di boschi di quercia che davano da mangiare ai suini locali. Ed ecco nascere uno dei salumi più famosi al mondo. Quello della mortadella è forse il disciplinare più antico al mondo.
Nel 1600 solo gli artigiani che facevano parte della società dei Salaroli, potevano produrre. Quella dei Salaroli era una delle Corporazioni più potenti, perché era quella che gestiva il sale, prodotto preziosissimo all’epoca.
Un viaggio tra storia, tradizione e sapori antichi, ma anche tra innovazione e tecnologia, quello che permette di produrre oggi una Mortadella Bologna IGP sana, fatta con ingredienti di prima scelta e garantita dal rigido disciplinare imposto ai produttori dal Consorzio di tutela.
Storie di Fiemme
Al centro di questa puntata c’è la capacità della gente di montagna di saper utilizzare prodotti che nascono spontanei nei prati e nei boschi e crearci intorno anche una piccola economia in uno splendido maso.
Poi si parlerà della grande tradizione di allevatori che uomini e donne di montagna hanno sviluppato nei secoli, e di come oggi, grazie anche all’introduzione di razze che prima non c’erano, sia cambiato il sistema di allevare gli animali.
Un tempo, ad esempio, d’inverno c’era la stabulazione fissa in stalla; oggi, anche d’inverno, bovini e cavalli vivono all’aperto in grandi spazi, come nell’azienda di un altro ospite presente in puntata.
Ma c’è di più: il programma racconta anche dell’antica tradizione norcina del territorio, dove padre e figlio, producono salumi della tradizione e affumicano molti di questi ancora con le braci, come si faceva una volta.
E ancora, tanti prodotti enogastronomici del territorio con “una cucina che affonda le radici nella montagna, che sa di bosco, erbe selvatiche, muschi e licheni.”