Il documentario firmato dal giornalista scomparso Giuseppe Marrazzo ha per titolo Terremoto sommerso.
Parte da un ricordo personale il Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti nell’introdurre la puntata dedicata al terremoto dell’Irpinia del 1980: “Uno dei miei primi incarichi di magistrato fu seguire le vicende successive al terremoto indagando, come giudice istruttore, sui cosiddetti “crolli facili”. Dovevo capire – racconta Roberti – se nella costruzione degli edifici, che il terremoto aveva letteralmente raso al suolo, c’erano state delle anomalie, se insomma tutto era in regola. Quello che scoprii fu molto sconfortante”.
Il sisma provocò quasi 3 mila morti, più di 80 mila feriti e 280 mila sfollati. “Si intuì subito – aggiunge il Procuratore – che la ricostruzione sarebbe diventata un grande affare per i clan della camorra: due settimane dopo il sisma, il sindaco di Pagani, un comune del salernitano, fu ucciso perché si era ribellato alla concessione di un appalto ad una ditta vicina ad ambienti camorristici. Il mandante di questo delitto è stato individuato in Raffaele Cutolo, condannato all’ergastolo”.
L’inchiesta di Giuseppe Marrazzo dopo il terremoto a Napoli del 23 novembre del 1980, mette in luce i danni al territorio e alle abitazioni, ma soprattutto le persone che vivono in condizioni di provvisorietà. Il giornalista Rai intervista i politici locali sui ritardi accumulati negli interventi di recupero e nei controlli delle abitazioni danneggiate, e quindi sull’esplosiva situazione sociale scoppiata a Napoli dopo la tragedia.
Il secondo documentario torna sui luoghi del terremoto a quattro anni di distanza: per gli abitanti dell’area la situazione non è affatto migliorata, mentre la camorra è entrata negli affari della ricostruzione.
Diario Civile è il programma di Rai Educational sui temi della giustizia, dei diritti, della legalità. Un appuntamento settimanale con la partecipazione del Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti. I documentari di Giuseppe Marrazzo sono presentati in una nuova edizione e restaurati. Il suo lavoro ha formato generazioni di giornalisti ma soprattutto ha portato alla luce segreti e retroscena della vita criminale italiana. Per oltre quindici anni, il giornalista Rai è andato in giro per il Sud Italia a raccontare come mafia, ‘ndrangheta e camorra hanno condizionato la vita di piccole e grandi città.