Come è arrivato a soli 9 anni nella soap?
Avevo saputo che la produzione della serie La Squadra,la stessa di Un posto al sole, cercava ragazzini per ruoli molti piccoli. Si parlava al massimo di un paio di battute. Poichè tutti i miei compagni di classe andavano a sostenere il provino, ho insistito con i miei genitori per potervi partecipare anch’io. Ho dovuto vincere molte perplessità perchè mia madre e mio padre erano assolutamente contrari.
Il risultato del provino?
Fu positivo. Però mi ritennero più consono al ruolo di Niko in Un posto al sole del quale pure stavano cercando l’interprete. Anche per Niko doveva trattarsi di un’avventura a breve termine, un personaggio che sarebbe restato forse solo alcuni mesi. Invece è talmente piaciuto che da tredici anni cresce con me sul set.
Ha dei tratti caratteriali in comune con il suo personaggio?
Niko, che considero il mio migliore amico, ha la mia stessa sensibilità, la medesima capacità di affezionarsi alle persone e di rendersi sempre disponibile. Lui, però, è più impulsivo ma ha un carattere molto aperto e socievole, contrariamente al mio che è più chiuso. Niko è un giovane con valori positivi, è il classico bravo ragazzo che tutte le madri vorrebbero come fidanzato per le proprie figlie.
Anche lui, però, ha avuto degli sbandamenti.
Certo, ma ha mostrato di sapersi risollevare e rimettersi subito sulla strada giusta. Ha avuto gli sbandamenti di ogni adolescente, e sotto questo punto di vista, comunica un messaggio estremamente positivo ai giovani che seguono UPAS.
Ha precedenti esperienze nel campo della recitazione?
Io sono nato, professionalmente, con Un posto al sole e dal giorno in cui ho girato la prima scena, il 24 dicembre del 1999, mi sono dedicato solo al mio Niko. In futuro se potessi conciliare il mio lavoro sul set con qualche ulteriore esperienza sul piccolo o sul grande schermo, ne sarei felice. Ma la mia attuale situazione lavorativa mi gratifica e mi soddisfa pienamente.
L’aspetto del successo che maggiormente la gratifica?
Il contatto con la gente. L’instaurarsi di discussioni sul mio personaggio e su altri di Un posto al sole che il popolo napoletano sente molto vicino.
Chi è, invece, Luca Turco nella vita?
Sono un ragazzo assolutamente normale. Fidanzato da cinque anni, vivo a Roma e faccio il pendolare con Napoli e il set di Un posto al sole. Ho gli interessi di ogni mio coetaneo: la musica, gli amici, il calcio. Sono un tifoso del Napoli e questa mia passione è l’unico elemento di diverbio con la mia ragazza che, invece, tifa per la squadra della Roma. A volte ci lanciamo in discussioni accanite. Fortunatamente tutto alla fine rientra nei giusti schemi di una differente fede calcistica che deve basarsi sul rispetto per l’avversario.
Naturalmente anche lei, come tifoso attende lo scudetto
Ovvio, spero proprio che il prossimo anno la squadra possa regalarci questa soddisfazione.
A 23 anni, quali programmi segue in tv?
Il mio preferito è C’è posta per te, il people show di Maria De Filippi. Mi commuovono le storie. Ma sul piccolo schermo mi appassiono a tutto, purchè il programma che sto guardando sia qualitativamente valido. Anche i talent mi appassionano e X Factor è tra i preferiti. Per le serie tv, invece, le mie preferenze vanno a prodotti come The walking dead. In primis, però, ci sono ii grandi film.
Chi segue, in particolare, tra i personaggi napoletani?
Stimo molto Roberto Saviano. Una volta, tanti anni fa, ero appena approdato a Un psoto al sole, gli scrissi e lui mi rispose. Amo Massimo Troisi e tutto il cinema taetrale, a partire da quello dei fratelli De Filippo.
C’è un attore al quale si ispira?
Cerco di assorbire da ognuno qualche insegnamento professionale, soprattutto sul set di Un posto al sole, dove lavorano attori di notevolissima esperienza. Accanto a Marina Tagliaferri e Marzio Onorato che sono i miei genitori nella soap, apprendo ogni giorno i segreti del mestiere.
Il suo rapporto con i social media?
Assolutamente inesistente. Non sono nè su Facebook nè su Twitter. Amo il contatto personale con amici e conoscenti.