L’aspetto più seducente di Greta Fournier?
Professionalmente, l’ambiguità del personaggio che interpreto, mi gratifica molto.Greta non appartiene alla categoria dei buoni o dei cattivi, alterna stati d’animo e comportamenti assolutamente contrapposti, facendosi affascinare nella medesima maniera dal bene o dal male. Rendere sul piccolo schermo una personalità così controversa rappresenta una grande prova d’attore. Perchè è come se interpretassi dieci, cento personaggi.
Come è arrivata nel cast?
Sono stata fortunata. La produzione cercava una attrice per Greta, personaggio da inserire in tempi brevissimi nella soap. Sono piaciuta e da allora vivo stabilmente sul set dando a Greta i mille volti che mostra giorno dopo giorno.
Lei è stata anche nel cast di Vivere trasmessa da Canale 5 e Incantesimo su Rai2. C’è differenza tra queste due soap e Un posto al sole?
La vera differenza è l’aggancio alla realtà e all’attualità più immediata che presenta Un posto al sole. Se la parte melò può essere simile, bisogna riconoscere agli sceneggiatori di UPAS la capacità di saper parlare ai telespettatori attraverso le vere problematiche della quotidianità. La realtà che vive nella soap di Rai3, spesso, è superiore alla più fervida immaginazione su cui si regge un qualsiasi altro prodotto di fiction.
Il ruolo della città di Napoli?
E’ fondamentale.Napoli fornisce spunti incredibili. E’ una città elettrizzata ed elettrizzante, contaminata, nei secoli da tutte le grandi culture europee. Rappresenta il fondamentale valore aggiunto, sapientemente utilizzato dagli sceneggiatori.
Il suo approccio con la realtà meridionale?
Avendo origini spagnole mi trovo perfettamente a mio agio. Condivido con il popolo napoletano l’energia, l’apertura verso tutti,il carattere estroverso. I paesi latini sono molto aperti agli scambi e alla conoscenza di altre culture. Ho esplorato Napoli con un misto di curiosità e ammirazione. Sono andata letteralmente alla scoperta delle bellezze del posto e soprattutto, ho imparato fin da subito, a saper vivere la città in maniera totale.
Altri progetti al di fuori di Un posto al sole?
Fermo restando che Greta Fournier rappresenta per me una realtà stabile, ho girato con Neri Marcorà un film dal titolo Leoni che sarà presentato al prossimo festival del Cinema di V enezia. Inoltre sono nel cast della sit com Lui, lei, l’altro, un prodotto ironico e leggero nel quale potrò svelare anche l’altra parte della mia personalità. Le riprese si stanno svolgendo a Firenze e il regista è Marco Limberti che ha già firmato Love bugs.
Gli attori e i registi che, professionalmente, stima di più?
In Italia la mia preferenza è per Carlo Verdone, non solo come regista ma anche come attore. Riesce a valorizzare in maniera perfetta tutte le storie che racconta rendendole uniche. Avendo origini spagnole, non posso non citare Pedro Almodovar con il quale, in un futuro, mi piacerebbe lavorare. Rappresenta una sorta di sogno per me.
La sua sembra una famiglia girovaga, non trova?
In effetti è vero. Mia madre catalana e mio padre veneto si sono incontrati in Germania, dove è nata mia sorella. Ed io che dal Veneto arrivo a Napoli mi sento felicemente una zingara-
Lei è anche modella e ballerina
Tra le mie prime esperienze c’è stata la partecipazione come ballerina a Carramba che fortuna! con Raffaella Carrà. Fu allora che dovetti trasferirmi a Roma ed è così iniziata la mia carriera. Sono stati quattro mesi di grande soddisfazione con la Carrà vera stakanovista. Sempre presente e attenta ad ogni dettaglio.
Ha definitivamente abbandonato il ballo?
Chissà in futuro potrebbe anche accadere che io sia la protagonista di un musical.
Mai pentita di qualche scelta?
Assolutamente no. Rifarei tutto perchè seleziono sempre con molta attenzione i ruoli che scelgo.Lo ritengo essenziale per la propria dignità artistica e personale. E la mia presenza a Un posto al sole lo ha dimostrato.