Arrivano infatti i Tiromancino che aprono il set con Indagine su un sentimento, title-track del loro nuovo album. Subito dopo si fa un tuffo nel passato con un vecchio successo, Un tempo piccolo, prima di tornare al presente con Immagini che lasciano il segno. Questa esibizione conferma la qualità delle canzoni sentimentali d’autore del gruppo di Zampaglione. La piazza di San Giovanni in Laterano risponde entusiasta quando la band suona Due destini, nonostante una performance non eccellente del leader dal punto di vista vocale. Infine Liberi, con cui i Tiromancino salutano la folla.
È la volta di un altro gruppo: i Perturbazione, che propongono Musica X e subito dopo Diversi dal resto, due brani molto ritmati che fanno saltare il pubblico prima di congedarsi con L’unica, il pezzo portato all’ultimo Festival di Sanremo.
Subito dopo Roma tributa una calda accoglienza a Piero Pelù che parte con Bomba boomerang e Sto rock, una dichiarazione d’intenti che scuote la folla. C’è spazio anche per un omaggio a De André con una versione incattivita e danzereccia de Il pescatore. Il rocker fiorentino prosegue con Dimmi il nome e Toro loco, uno dei suoi più grandi successi con cui chiude l’esibizione.
Sale poi sul palco l’Orchestraccia (nella quale canta anche il presentatore Edoardo Leo) con Lella e Nina si voi dormite.
Il concerto prosegue con il rapper Rocco Hunt che esegue Devo parlare, Vieni con me e Nu juorno buono, brano con cui ha vinto nella sezione Nuove Proposte il Festival di Sanremo 2014.
Ancora rap made in sud con Clementino e la sua Fratello, cui seguono Mea culpa, Buenos Aires Napoli, Ci rimani male, E’ normale, La Luce e Chimica Brother. Per far “pogare” il pubblico scatta anche il tributo a Kurt Cobain dei Nirvana. Torna pure Rocco Hunt per un duetto su Capocannonieri e O’ mar ‘e o’ sol. Arriva poi il successo di Clementino dell’anno scorso O’ vient. Non si capisce il perché di questo set esageratamente lungo per il rapper che finalmente giunge a conclusione.
Si prosegue con Stefano Di Battista e 50 sax del Conservatorio di Santa Cecilia che suonano Vivaldi Concerto n.3 rv 310 e Be-Bop, per poi chiudere con Come Together dei Beatles. Performance dai toni diversi dal resto della manifestazione e per questo più apprezzabile.
Brunori Sas si esibisce in Mambo reazionario, Le quattro volte e Rosa.
Giungono sul palco Nino Frassica e i Los Plaggers reinterpretando i più disparati classici, come Siamo donne, Tammurriata nera, Sei diventata nera.
Per il finale entra in scena Alberto Bertoli che propone Eppure soffia, Come un uomo, e A muso duro, con cui si chiude il Concerto.