La domanda cruciale, infatti, che Sabelli Fioretti e Lauro hanno posto al vice direttore de Il Fatto quotidiano è stata la seguente: “lei andrebbe a lavorare a Mediaset? Travaglio ha risposto:“Se mi lasciano dire quello che voglio, dirlo a Mediaset sarebbe ancora più divertente. Pensate se andassi a Mediaset a dire quello che dico da Santoro, volete mettere il divertimento?”.
Domanda successiva: Se le facessero fare un programma tutto suo a Mediaset lei ci andrebbe? “Se me lo facessero fare alle mie condizioni, ci andrei domattina”.
E poi: Nella polemica tra Grillo e Santoro dove si colloca? “Da nessuna parte, valuto in base a quello che si dice di volta in volta. La trasmissione è onesta e se i cinquestelle dicono che invitare in studio il delegato della Lucchini è stato un agguato, dicono una scemenza. In Servizio Pubblico non c’è niente di preconfezionato”.
I due conduttori hanno puntato su una notizia rimbalzata recentemente su molti giornali: Travaglio potrebbe essere l’anno prossimo fuori dal programma Servizio Pubblico. A ‘Un Giorno da Pecora’ Marco Travaglio ha spiegato: “non lo so se ci sarò, dipenderà da quello che deciderà Santoro, che il padrone della trasmissione, lui è libero di scegliersi i collaboratori”.
Alla ulteriore domanda: Se lei dovesse scommettere dei soldi, punterebbe sulla possibilità che lei ci sia anche l’anno prossimo oppure no? “Scommetterei di si, certo, lo rifarò”, ha puntualizzato il vicedirettore del Fatto. E poi: Santoro ha detto che tra voi due lui è il più liberale. “No, tra i due il più liberale sono io, lui è quello di sinistra”.
L’intervista telefonica è continuata con un’altra domanda: Crede che Santoro non si senta completamente libero di criticare i grillini se c’è lei? “Non mi pare che lo ‘trattenga’, io non trattengo nessuno tanto che ieri lui ha detto che vuole scendere in piazza contro Grillo”.
Infine: Se Grillo diventasse premier, secondo lei chiuderebbe qualche trasmissione come ha fatto da Berlusconi in passato? E l’ultima risposta di Travaglio è stata: “Non credo, ma gli auguro di non diventare mai premier perché non è portato”.