Diciassette anni di “coabitazione” con Teresa, bel traguardo per un’interprete dalle tante sfaccettature artistiche
E dire che volevo diventare una giornalista. Me lo hanno impedito le poche occasioni che allora offriva Napoli. Così, nell’attesa di poter realizzare il mio sogno, ho iniziato a recitare a teatro per hobby. E mi sono dedicata anche alla Radio scrivendo testi e atti unici per Radio2. In Radio ho lavorato con Giancarlo Nicotra: sono stati anni di grande realizzazione professionale.
Che ricordi ha di De Simone?
Con lui ho recitato nella prima versione de La Gatta Cenerentola, una magica esperienza di grande spessore. Nel frattempo ho insegnato come supplente di inglese. Poi arrivò il provino per il personaggio di Teresa e dal momento in cui ho iniziato a interpretarla non mi sono più distaccata da lei. Sono realmente felice di essere nel cast di una serie che mi consente ogni giorno di confrontarmi con situazioni sempre differenti.
La sua opinione su Teresa?
E’ una donna particolare, nasceva come una sorta di archetipo. Nel corso degli anni grazie al lavoro degli sceneggiatori si è trasformata in una donna vera, ha perso quell’aureola di santità che la caratterizzava. Adesso è profondamente diversa dal passato è una signora che è riuscita a far trascorrere positivamente il tempo. E’ invecchiata bene, in maniera non traumatica. Io le ho dato molto ma anche lei ha dato molto a me. So che il pubblico le è affezionato e ne sono felice. Teresa è quasi un’altra me stessa.
Qual è il suo approccio quotidiano con Teresa?
La fortuna di essere nati nella città di Eduardo consente ad un attore di penetrare nella psicologia del personaggio che interpreta. Per me è avvenuto proprio questo: non mi sono mai fermata alla superficialltà e ho sempre cercato di capirne il comportamento.
Il segreto del longevo gradimento di pubblico di Un posto al sole?
Innanzitutto io ho creduto nel progetto fin dal primo giorno per la valenza delle storie raccontate: un mix di realtà e sentimenti. L’essere riusciti a colpire favorevolmente il pubblico mantenendo i consensi così a lungo ha per me un significato quasi politico. Altro grande pregio è il cast con attori prevalentemente legati al territorio. La città di Napoli, inoltre, è il tratto distintivo che fa riconoscere la serie anche oltre confine.
Lei ha recitato anche per il cinema. Il teatro resta il mezzo preferito per potersi esprimere artisticamente?
Pur avendo girato film per il grande schermo, so che le radici del teatro di ricerca sono rimaste in me in maniera indelebile. Ho visto colleghe sull’orlo dell’esaurimento per non avere ruoli importanti sul palcoscenico. Io ho sempre pensato che la sfida di un attore è farsi notare anche se si ricoprono parti secondarie.
E’ vero che ha una gran passione per gli animali?
Vivo con quattro gatti che dimostrano, tra di loro, uno straordinario senso dell’amicizia. In passato ho avuto anche un cane. Sono convinta che è molto semplice entrare in sintonia con gli animali.
Il suo appartamento è sommerso di libri. Riesce a leggerli tutti?
Senza libri, musica e sport non potrei vivere, rappresentano la parte energetica della mia esistenza.
Ci racconta quali generi preferisce?
Amo leggere a 360 gradi. La musica classica occupa un posto importante nella mia scala di preferenze. Ma ascolto anche i generi moderni come il pop e il rap. Rappresentano per me un modo per essere vicina alle nuove generazioni. Desidero capire i motivi per i quali amano un determinato tipo di musica.
Infine, quali sport segue?
Principalmente tre: il motociclismo, la Formula 1 e il calcio, ovviamente la squadra del cuore il Napoli. Ma mi interesso anche al tennis.
Il suo rapporto con i social network?
Attualmente li seguo con interesse. Non sono mai stata “tecnologicamente evoluta” in passato, ma ad un certo punto della mia vita ho sentito il desiderio di mettermi in gioco.