“Solo un territorio profondamente amato può essere raccontato, anche se racconti il peggio, anche se racconti le storie criminali comunque il territorio resta il tuo territorio”, così Massimo Carlotto afferma nella prima puntata raccontando la sua bella e pericolosa Padova. Attraverso citazioni prese da alcuni dei suoi più celebri romanzi (come “Cocaina” e “Morte di un confidente”), lo scrittore rivela i lati più nascosti dei vari centri e della criminalità italiana: “Padova è una citta dove sono arrivate le mafie perche la criminalità vuole fare affari, affari puliti, vuole trasformare il denaro sporco in denaro pulito e l’unico modo è entrare negli appalti, investire nelle aziende”.
Il viaggio continua il 21 Maggio con Gianni Biondillo (Quarto Oggiaro, Milano); il 28 Maggio con Gianrico Carofiglio (Bari); il 4 Giugno con Marilù Oliva (Bologna). Si va avanti con l’11 Giugno-Marco Malvaldi (provincia di Pisa); 18 Giugno-Paolo Roversi (Bassa padana, tra Reggio Emilia e Mantova); 25 Giugno-Maurizio De Giovanni (Napoli).
Le puntate (della durata di circa 10 minuti l’una), caratterizzate da un taglio quasi cinematografico, mostrano il legame degli scrittori con le proprie terre, zone che nessuno meglio di loro conosce, attraverso i vicoli e le strade spesso anonime che attraverso i romanzi assumono una luce diversa, ambigua, ora tetra ora senza uscita. Come spiega Biondillo: “Non so raccontare nulla di quello che non conosco, racconto solo quello che so, che ho visto con i miei occhi”.
Il programma sarà anche sul web: sul sito www.quimediaset.it il giorno prima di ogni puntata verranno caricate le anteprime/pillole sugli autori e i loro romanzi. Un invito alla lettura quanto mai opportuno.
Ecco alcune citazioni degli scrittori:
Massimo Carlotto su Padova
“Padova è una citta dove sono arrivate le mafie perchè la criminalità vuole fare affari, affari puliti, vuole trasformare il denaro sporco in denaro pulito e l’unico modo è entrare negli appalti investire nelle aziende”
“In questi romanzi non c’è riscatto, ci sono vittime e carnefici, vincitori e perdenti, l’unico vero riscatto è quello del lettore”
“Solo un territorio profondamente amato può essere raccontato, anche se racconti il peggio, anche se racconti le storie criminali comunque il territorio resta il tuo territorio”
Gianni Biondillo su Quarto Oggiaro
“Essendo cresciuto in questo posto sono anche quello che meglio di chiunque altro lo conosce, conosco tutte le dinamiche”
“Quartoggiaro è un quartiere che sta ai confini più mentali che fisici, Milano è ormai una città gigantesca che ha tracimato ben oltre i suoi stretti confini comunali, però per molti questa è ormai una periferia che sembra la Patagonia e invece è a due passi, a dieci minuti di treno dalla città”
“La fortuna del genere poliziesco sta nel fatto che con la scusa di fare un indagine siamo obbligati a camminare nel territorio quindi un modo perfetto per raccontare una città ed è quello che io faccio di continuo: muoversi nel territorio significa raccontare cosa è diventata Milano oggi”
“Non so raccontare nulla di quello che non conosco, racconto solo quello che so, che ho visto con i miei occhi”
“Ogni periferia ha la sua storia e ogni storia ha bisogno di qualcuno che la possa raccontare”
Paolo Roversi sulla Bassa Padania
“Io ho scelto un luogo particolare, un piccolo borgo della Bassa circondato dalla campagna e affacciato sul Po. Solo il nome non è vero, io l’ho chiamato il Piccola Russia. Tutto il resto esiste, e per me è un luogo dell’anima”.
“Le storie, spesso, ti vengono a cercare. A me è capitato con il Gaggina, questo omone alto due metri, un pazzo di paese. La sua storia mi è arrivata quasi dal nulla e ho cominciato a scriverla”.