A presentare la serata Filippo Giardina, il fondatore di Satiriasi; nelle sei puntate successive invece, saranno i suoi colleghi a prenderne il posto.
È dunque Giardina ad aprire orgogliosamente Stand Up Comedy, la prima trasmissione in cui potranno sciorinare, dinanzi alle telecamere, le stesse “indecenti” realtà satiriche che lui e gli altri comedian propongono nei loro live.
Nel caso in cui poi qualcuno del pubblico si fosse prenotato senza avere piena consapevolezza dello spettacolo a cui avrebbe assistito, ci pensa lui a dare subito la misura dello show che seguirà.
L’occasione è ideale ad esempio per istruire la platea sull’esistenza del fluffer, figura “professionale” nel mondo del porno; lui infatti sarà il fluffer emotivo della serata, pronto a scaldare gli animi dei presenti per prepararli ai pensieri controversi dei comedian. Chi sia esattamente il fluffer non ve lo anticipiamo: lo scoprirete su Comedy Central il 9 giugno.
Lo spettacolo deve ancora iniziare, e alla regia serve un applauso con risata da riprendere: e la battuta che segue è forte come un pugno nello stomaco. Questo nel caso in cui, ancora, qualcuno non avesse capito che nella comicità in stile anglosassone non esistono argomenti di cui non si possa scrivere.
I monologhi di Stand Up Comedy durano sette minuti circa ciascuno, molto più dei brevi sketch televisivi a cui siamo abituati: serve tempo per sviluppare un ragionamento impopolare.
Noi vi anticipiamo alcuni contenuti, ma senza svelare troppo di quello che vedrete su Sky.
Primo ad entrare in scena, Filippo Giardina sfodera il decalogo per il maschio italiano, che per colpa del maschilismo continua a volere il Tavernello. Quando c’è da scegliere un vino, ci si fa consigliare da chi ha assaggiato diverse etichette, non da chi ne ha provate poche; perché con le donne non vale lo stesso discorso?
Per Saverio Raimondo la privacy non è un diritto, ma un capriccio di chi firma petizioni on line mentre è geolocalizzato. La verità è che le nostre noiose vite non interessano a nessuno, ma ci piacerebbe che fosse il contrario.
Velia Lalli, unica comedian donna del gruppo, sostiene che ai tempi del porno l’erotismo è morto. Quello che una volta bastava per fare bella figura adesso è insufficiente: secondo le ultime mode, le donne dovrebbero cambiare le pareti di casa ogni volta. Il resto è da scoprire.
Mauro Fratini fornisce la sua versione critica del « Lazzaro, alzati e cammina» ai tempi in cui Gesù andava forte e faceva sold out ovunque.
Pietro Sparacino sceglie un one liner sui rapporti di coppia, una serie di battute a ruota libera.
Francesco De Carlo vira sul nonsense: non riconosce la gente e gli accadono cose strane, per esempio quando un alieno ha bussato alla sua porta. Poi si è accorto che è lo spioncino che deforma.
In conclusione, Giorgio Montanini con un pezzo sulle persone che hanno bisogno di sentirsi migliori, da chi dona il sangue a chi fa figli fino agli assassini in galera: loro addirittura uccidono, eppure si ritengono migliori dei pedofili. C’è una strategia per disinnescare questa gente, e il vostro uomo è quello che vi osserva al bar mentre prendete il vostro decaffeinato quotidiano.
Questi i temi principali della prima puntata di Stand Up Comedy, tutti ripetutamente infarciti da liberatorie volgarità destinate a far discutere.
Anche se i sette comedian sono certi di parlare ad un pubblico adulto, o meglio consenziente, i contenuti, come vi abbiamo raccontato, non sono certo da educande.