Ripercorriamone dunque i momenti salienti.
La puntata si apre con Zoro e Andrea Salerno in vespa, direzione studio televisivo di Mentana, dove c’è Damilano a commentare gli exit poll. Il Pd è arrivato al 40%; non rimane dunque che seguire la conferenza di Matteo Renzi a Palazzo Chigi.
Dopo una breve anteprima, si entra nel vivo; in studio Makkox, Marco Damilano con un’ora di sonno alle spalle, Mirko Matteucci, Roberto Angelini e i suoi musicisti.
Zoro ironizza subito: adesso il Movimento 5 Stelle non può semplicemente prendere atto della scofitta; deve invece riunirsi per discuterne per almeno un mese, poi scindersi in tante stelline. Damilano rincara la dose: con questa sconfitta, il Movimento 5 Stelle è definitivamente entrato a far parte della sinistra.
Mirko Matteucci l’aveva capito subito che sarebbe finita così: il segreto di Renzi, dice, sono le visite nelle scuole, perché i bambini non votano, ma i genitori si.
Parte il primo filmato: Zoro e Makkox in macchina verso Cesano Boscone, dove di lì a poco sarebbe arrivato Berlusconi. Una volta sul posto, in un luogo dove sono ricoverati anche dei malati, l’immancabile circo mediatico di giornalisti in cerca di dichiarazioni.
Il direttore di rete, Andrea Vianello, ha definito quello di Gazebo gonzo jornalism: il concetto è chiaro quando Andrea Salerno e Diego Bianchi entrano nello studio di Porta a Porta con aria sospetta, nonostante possano circolare liberamente nei corridoi Rai.
L’attesa per Beppe Grillo è alta, e anche qui il circo mediatico è attivissimo: Grillo scende dal taxi tra i flash dei fotografi. A Vespa tocca anche l’inedito ruolo di “buttafuori” per lasciar passare il suo ospite poi, iniziata la trasmissione, inizia a fare le domande. Da parte di colui che secondo Damilano incarna la Dc, un comportamento inaspettato.
La campagna elettorale prosegue nelle piazze: Renzi chiude a Piazza del Popolo; ad ascoltarlo arriva anche il sindaco Marino. In bicicletta ovviamente.
Mentre il premier è sul palco, alcuni contestatori urlano Fascisti! fino a quando non interviene la polizia. A un certo punto addirittura, il comizio viene blindato per alcuni minuti, con due agenti ai lati del palco: la situazione è tesa, e la situazione non sfugge alla telecamera a mano di Zoro.
Il venerdì successivo si va a Piazza San Giovanni: stavolta è Grillo a concludere la campagna elettorale. Nell’entusiasmo generale, vengono citati Berlinguer e Papa Giovanni in libertà.
In studio, Damilano spiega che questo spirito probabilmente ha fatto paura agli elettori, che potrebbero aver scambiato queste europee per politiche, e nelle politiche scatta il voto utile.
Siamo agli ultimi minuti: ecco l’immancabile social top ten. Al primo posto il tweet del deputato pugliese di Forza Italia Gianfranco Chiarelli, che ha scambiato Aldo Moro per un grande “estetista”.
In conclusione il capolavoro del genio Makkox, con risate di Damilano in sottofondo. L’ultima inquadratura delle vignette animate recita: 40,8%: sembra Photoshop, ma è vero.
Eh si, ci erano mancati.