Si tratta di una serie di eventi nati con il proposito di essere dei veri e propri spettacoli per un pubblico di studenti, docenti, operatori del settore e non.
L’inaugurazione di questa rassegna avverrà oggi alle 18.00 nell’Aula Magna della Sapienza; è infatti prodotta in collaborazione con il Dipartimento di Storia dell’Arte e dello Spettacolo. Un modo ulteriore di omaggiare un maestro come De Filippo, che qui è stato docente a contratto dal 1981 al 1983.
Nella serata di apertura verrà restituito al pubblico l’ultimo tassello dell’ eredità culturale lasciataci da questo grande drammaturgo del ‘900: la traduzione in napoletano antico della Tempesta di Shakespeare.
Un’opera che, coincidenza, viene considerata l’ultima di Shakespeare.
Il lavoro di Eduardo è assolutamente inedito: una registrazione audio che è rimasta conservata per anni senza essere mai pubblicata. Ora, finalmente, potremo conoscere anche questa sua ultima prova interpretativa. Ma la voce di De Filippo non sarà sola: potremo infatti ascoltare il figlio Luca leggere alcune poesie del padre e Isa Danieli recitare brani tratti da Ta-kai-ta, spettacolo scritto da Enzo Moscato in cui recita la parte femminile.
Ta-kai-ta, che per sottotitolo ha Eduardo per Eduardo, è un omaggio alla secondogenita dell’attore, Luisa De Filippo. Morta in età prematura negli anni ’50, Luisa viene considerata da Enzo Moscato una sorta di metafora del rinnovamento che aveva toccato Napoli nel primo dopoguerra: attraverso la figlia dunque, vengono ricomposti i frammenti della figura di Eduardo.
In seguito, per recuperare e tramandare la memoria storica, interverranno gli studiosi Rosy Colombo e Nicola De Blasi oltre ai testimoni Ferruccio Marotti e Gianfranco Cabiddu; condurrà Antonio Audino di Radio Tre.
Nato nel 1900, figlio d’arte, con il suo teatro Eduardo De Filippo ha raccontato, con occhio disincantato e mai buonista, i cambiamenti di una società che ha conosciuto ben due guerre mondiali e il boom economico. Al centro delle sue opere, la famiglia della piccola borghesia.
A De Filippo si deve inoltre una rivoluzione nel linguaggio: ricorrendo al parlato popolare, ha infatti sdoganato il teatro dialettale, fino a quel momento considerato di seconda categoria.
Per il suo impegno politico e civile, è stato nominato Senatore a vita dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini.
Un personaggio rimasto nella memoria collettiva, un grande attore e drammaturgo che ha attraversato cinema, radio e televisione lasciando un segno indelebile nella nostra produzione culturale. E un dovere: tramandare la sua eredità.
Noi parteciperemo a Eduardo dopo Eduardo, e vi terremo informati.