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La regia dell’allestimento è di Enrico Stinchelli, divulgatore culturale noto al grande pubblico anche per la conduzione di popolari programmi radiofonici Rai come “La Barcaccia”. Sul podio di Orchestra e Coro della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi, Donato Renzetti. La compagnia di canto vede protagonista, nel ruolo di Attila, il basso Enrico Iori, specialista dei ruoli verdiani; Odabella è interpretata dal soprano russo Anna Markarova; Ezio è il baritono fiorentino Devid Cecconi; Foresto il tenore spagnolo Sergio Escobar.
Insieme a “Il corsaro”, “Attila” è l’altra opera giovanile considerata espressione dell’ ardore rinascimentale di Verdi. Presenta tutt’oggi tematiche della massima attualità nonostante ci riporti ai tempi dell’Impero Romano: le trame politiche, i giochi di potere, la sopraffazione, il tradimento, la tematica universale della violenza.
Racconta Stinchelli alle telecamere di “Prima della Prima”: “Attila è un’opera considerata erroneamente minore rispetto a Don Carlo, Otello, o alla trilogia popolare. Ma non per questo è priva di quei tesori che ritroveremo in tutte le opere verdiane. Il segreto di composizioni come questa è di riuscire a rendere simpatico il protagonista. Della vicenda di Attila, Verdi coglie tutti gli aspetti più efficaci e forti. È un re degli Unni dipinto in un modo umano che si presenta autorevole, più eroe positivo che negativo, contrapposto ad Ezio, il romano vissuto in mezzo agli Unni, figura ambigua che poi tradirà per smanie di potere.”
Aggiunge Renzetti: “Definisco Attila ‘la guerra degli umani’: è la storia di un Unno che venne in Italia per conquistare Roma, ma fu fermato da Papa Leone. È una guerra fra i popoli, gli Unni e i Romani, ma i sentimenti dell’amore, della vendetta e del tradimento sono cose che anche oggi possiamo ritrovare tranquillamente.”
La regia televisiva di questa puntata è di Roberto Giannarelli.