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Nel film documentario “Quando c’era Berlinguer” prodotto da Sky in collaborazione con Palomar, Walter Veltroni racconta l’ex leader del Partito Comunista, ma in modo molto diverso da una semplice biografia completa. Berlinguer è raccontato immergendolo, come è storicamente e culturalmente giusto, nel suo tempo. Si racconta della sua formazione, ma soprattutto il periodo tra il 1969 e la sua morte, in cui ebbe la responsabilità di guidare il PCI. Si racconta del suo sforzo nel compiere il progressivo distacco dall’Unione Sovietica e del compromesso storico. E poi ancora del referendum sul divorzio, del dialogo con Aldo Moro, del terrorismo e della sua ossessione per la moralità della vita pubblica.
È il racconto della solitudine di Berlinguer e dei suoi successi, in una chiave narrativa che ha cercato di saldare i ricordi personali dell’autore con i ricordi dei protagonisti del tempo. I grandi testimoni trovano voce accanto a chi gli è stato semplicementevicino, come la sua famiglia e gli uomini della sua scorta.
Tra le testimonianze, quelle del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Eugenio Scalfari, la figlia Bianca Berlinguer, Lorenzo Cherubini, Alberto Franceschini, ma anche quelle dell’ex ambasciatore USA Richard Gardner, di Michael Gorbaciov e Mons. Bettazzi.
Rai Storia, invece, trasmette “La voce di Berlinguer”, uno speciale sul leader comunista. Presentato all’ultimo Festival del Cinema di Venezia, ripropone la personalità e il pensiero di uno dei leader politici dell’Italia contemporanea più amati e stimati, ed è lo spunto per una riflessione sui luoghi della scena politica italiana. Ci si sofferma sul valore che per lui aveva la parola, in un mondo che non aveva ancora conosciuto né la comunicazione attraverso la rete, né il degrado del mestiere della politica.
Sull’audio del discorso di chiusura del Festival Nazionale dell’Unità nel 1981, a Torino, scorrono le immagini delle piazze gremite di gente dal dopoguerra fino agli anni ’70. Vendono mostrati i filmini amatoriali di manifestazioni, comizi, raduni, volti in ascolto che mostrano una propensione al futuro a noi sconosciuta. La voce di Berlinguer affronta temi quali la ricerca della felicità, le riflessioni sul miglior modello di sviluppo e la questione morale, con la forza e l’autorevolezza di un pensiero lontano dal vuoto del dibattito pubblico odierno.
Infine, questa sera, l’omaggio di Bruno Vespa con una serie di ospiti in studio
“Enrico Berlinguer 1984-2014” va, invece, in onda giovedì 12 giugno alle 19.20 su Rai Storia. L’austerità, il pacifismo, la lotta alla mafia e al terrorismo, l’Europa, il dialogo tra le forze democratiche. Parole di ieri che suonano ancora attuali. Un percorso tra le idee di Enrico Berlinguer nei suoi dodici anni alla segreteria del PCI, cominciata il 17 marzo 1972 al XIII Congresso a Milano e conclusasi con la sua prematura scomparsa, alla vigilia delle elezioni per il Parlamento Europeo del 1984.
È una selezione estrapolata dall’immenso patrimonio dell’archivio Rai, da Tribune politiche, interviste in studio – come Ring del 25 ottobre 1976 con i giornalisti del neonato Tg2 – e dichiarazioni ai microfoni dei Tg Rai. Tra gli estratti, l’intervento alla Camera dei Deputati la mattina del 16 marzo 1978 appena appresa la notizia del rapimento di Aldo Moro e dell’uccisione della scorta; le toccanti immagini di Berlinguer al funerale delle vittime di Piazza della Loggia a Brescia, il 31 maggio 1974, e nelle zone terremotate del Friuli, dopo il sisma del 6 maggio 1976; e ancora la commemorazione di Pio La Torre, dirigente PCI vittima di mafia, che Berlinguer pronuncia a Palermo il 2 maggio 1982.
Il filmato sarà proiettato in anteprima nel corso della Commemorazione Ufficiale che si terrà alla Camera dei Deputati il 12 giugno.
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