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Il primo incontro è con Massimo D’Alema. Il programma è una incredibile “marchetta” del giornalista conduttore, perchè serve soltanto a pubblicizzare il suo libro dallo stesso titolo Ammazziamo il gattopardo, che contiene le stesse interviste. Insomma una doppia operazione commerciale- televisiva irritante e stucchevole che davvero non ha aggiunto nulla allo spettacolo della politica.
L’intervista si è rivelata monotona, difficile da seguire: da una parte Freidman ha lasciato larghissima facoltà di parola al suo interlocutore, interrompendolo pochissime volte e mai per contrastarne con qualche domanda “scomoda” le affermazioni. Al contrario. Inoltre D’Alema è stato intervistato lo scorso anno, quando molti eventi non erano ancora accaduti nella politica italiana: soprattutto Matteo Renzi non era ancora segretario del PD e neppure Presidente del Consiglio.
Non riusciamo a trovare nessun motivo per il quale il telespettatore della seconda serata dovrebbe sintonizzarsi su La7. Anzi, con queste premesse, “Ammazziamo il gattopardo” si rivela un programma da evitare accuratamente. Già la politica in tv è ampiamente rappresentata, i talk show hanno invaso il palinsesto e hanno rappresentato una delle caratteristiche predominanti della scorsa stagione televisiva. Proporre questo noioso e supponente programma appare quasi masochistico per La7. Urbano Cairo, che gestisce l’emittente, sa benissimo che al gattopardo di Freidman sono riservate soltanto briciole di audience. E dovrebbe anche sapere che il telespettatore è in overdose di politici che oramai hanno invaso i palinsesti e si trovano ovunque.
Abbiamo assistito ad una puntata, oltre che noiosa, pretenziosa, nel corso della quale i riferimenti ai libri scritti recentemente dai due protagonisti sono stati molto frequenti, inseriti appena possibile nel contesto. Freidman, inoltre, salito su un piedistallo, ha cercato, ancora una volta di dare “lezioni” agli italiani: con quali titoli, non si sa.
Dopo le immagini di Massimo D’Alerma ai giardinetti con il suo cagnolino (in una puntata de Le iene show) pensavamo di aver assistito davvero a tutto. Invece ecco una nuova sorpresa: Massimo D’Alema nel suo “buen retiro” in Toscana, ha dei cani dalle dimensioni molto più imponenti che si sono permessi di abbaiare contro Freidman in visita all’ ex Presidente del Consiglio. Un valore aggiunto, però, a pensarci bene, c’è pure stato nella lunga intervista: la evidente abbronzatura del padrone di casa spiccava negli infiniti primi piani a lui riservati.
Infine: possibile che Alan Freidman non riesca ancora a parlare un italiano comprensibile?