Indice dei contenuti
Mercoledì 25 ottobre, dalle ore 12:30, si è svolta la conferenza stampa de I giorni della ricerca 2023. La consueta maratona televisiva Rai si svolge nella settimana dal 5 al 12 novembre. Sono coinvolti i principali programmi della TV di Stato. All’incontro c’è la Presidente Rai Marinella Soldi. Atteso Stefano Coletta, Direttore Distribuzione Rai. Presenti Andrea Sironi e Luca Boldrini, Presidente e ricercatore di Fondazione AIRC. In qualità di ambasciatore c’è Carlo Conti, poi è attesa anche la testimonial Mara Venier. Infine, spazio a Marta Buccelli, testimone per la ricerca, guarita per un tumore ovarico.
I giorni della ricerca 2023, le prime dichiarazioni
Inizia la conferenza stampa de I giorni della ricerca 2023. Prende la parola la Presidente Marinella Soldi: “Siamo felici di essere ancora una volta al fianco di questa straordinaria fondazione. Riteniamo sia fondamentale tenere informati i cittadini e diffondere la cultura della prevenzione. Da quando abbiamo avviato la collaborazione con la TV di Stato sono stati raccolti 139 milioni di euro. Sono contenta che la Rai sia attiva e partecipe in un’iniziativa di questo genere“.
Andrea Sironi: “Con I giorni della ricerca 2023 arriviamo al 29 esimo anno al fianco di Rai. Nella settimana di speciali sulla TV di Stato abbiamo modo di spiegare i nostri progressi ed esplicitare gli obiettivi futuri. Il cancro è una emergenza da combattere ogni giorno. In Italia ci sono oltre 3 milioni di persone che hanno sconfitto la malattia e conducono una vita normalissima. La sfida c’è, è importante, ma i risultati della ricerca si vedono. Come AIRC siamo orgogliosi di poter finanziare tanti ricercatori“.
L’offerta della Rai
La conferenza stampa prosegue con Stefano Coletta, che spiega i palinsesti della Rai in vista de I giorni della ricerca 2023. Il Direttore: “Quando il cancro arriva si crea una sorta di tabù, che consiste nel non nominare la malattia o tacere sul percorso che il malato dovrà affrontare. Per la Rai, quello con AIRC è uno degli impegni più importanti. Noi abbiamo il privilegio di fare la cultura della malattia: possiamo aiutare le persone ad affrontare meglio i momenti complessi. La mia vita è cambiata a 30 anni perché ho avuto lutti grandissimi ed improvvisi, proprio causati dal cancro, che colpisce le intere famiglie. Noi che facciamo questo mestiere non dobbiamo pensare solo agli ascolti. Qui si parla di qualcosa di molto più importante. Dobbiamo consegnare informazione e speranza“.
Poi spiega: “Il numeratore è avviato e chiuso da Mara Venier a Domenica In. In mezzo, per tutta la settimana, è coinvolto tutto il daytime e gli show del prime time, compresi Ballando con le stelle e Tale e quale show, che nella puntata dell’AIRC ha come ospite Antonella Clerici“.
Interviene Mara Venier, madrina de I giorni della ricerca 2023. La conduttrice: “Ho iniziato la collaborazione negli anni ’90, quando a Domenica In, insieme a Umberto Veronesi, abbiamo raccolto 5 miliardi di euro di lire. Non avrei mai immaginato che, poi, avrei avuto bisogno io stessa di aiuto. Domenica, per me, sarà molto emozionante, perché intervisterò il professor Cassano, che mi ha proprio operato. La ricerca e la solidarietà salvano la vita, io l’ho provato sulla mia pelle“.
I giorni della ricerca 2023, Carlo Conti
La conferenza stampa de I giorni della ricerca 2023 procede. Carlo Conti: “Sono ambasciatore AIRC da 12 anni. Ricopro il ruolo con gioia e senso del dovere. Negli anni ho partecipato a varie iniziative e con me c’erano Antonella Clerici, Mara Venier e il nostro amico Fabrizio Frizzi. Noi tutti abbiamo perso delle persone care, ma negli ultimi anni è aumentato il numero dei guariti”.
Per parlare de I giorni della ricerca 2023 spazio al ricercatore Luca Boldrini: “Nulla porta a un risultato immediato. Siamo ingaggiati in una lotta complessa perché il cancro è una malattia difficile e trasversale. Noi parliamo di unità sofferente, per sottolineare la sofferenza non solo del malato, ma anche della sua famiglia. Noi ricercatori giovani vogliamo dare delle soluzioni efficaci. Per farlo non vogliamo stare chiusi in un laboratorio, ma è fondamentale essere a contatto con il malato. Le figure ibride tra ricercatori e medici sono fondamentali perché cura e ricerca vanno di parsi passo”.
La testimone per la ricerca Marta Buccelli: “Mi hanno operato di tumore ovarico. L’ho scoperto con la prevenzione, che mi ha salvato la vita. Una diagnosi precoce è fondamentale. Io cercavo una gravidanza che non arrivava e, in pieno Covid, ho avuto un grave lutto famigliare, ovvero la morte di mia mamma. Ho sentito che in me c’era qualcosa che non andava, così ho fatto tutti gli accertamenti del caso. Poi ho affrontato tutto il percorso. Parlare della propria esperienza è terapeutico: non bisogna aver paura”. La conferenza su I giorni per la ricerca 2023 termina qui.