{module Banner sotto articoli}
Ospite della Cittadella del Cinema del Giffoni Experience per il primo Meet & Greet della 44esima edizione, Bomer parla anche del suo ruolo in The Normal Heart, prodotto dalla HBO per il quale ha ricevuto la candidatura agli Emmy Awards.
“È stato un ruolo difficile da affrontare. Ho cercato di tirare fuori tutta la voglia di vivere del personaggio, in maniera sempre più forte via via che la sua personale situazione si faceva dura”, afferma l’attore. Un ruolo che lo ha fisicamente provato: “Mi sono preparato a lungo perché volevo che il personaggio venisse fuori così come pensato dagli autori. Più mi calavo nel personaggio più perdevo peso, immedesimandomi nelle sue difficoltà. E grazie all’affinità che si è venuta a creare con il protagonista ogni scena è venuta meglio della precedente”.
Ma accanto a The Normal Heart, nell’immediato futuro c’è il sequel di Magic Mike, a proposito del quale dice: “sono entusiasta di tornare a lavorare ancora con quel cast”. Inoltre c’è un titolo perfettamente in linea con il target di Giffoni, B.O.O. (Bureau of Otherworldly Operations), film d’animazione della DreamWork in uscita negli USA nel giugno 2015 in cui è al fianco di Melissa McCarty.
Sulle voci che sono circolate su di lui come protagonista della trasposizione cinematografica di 50 Sfumature di Grigio, risponde: “onestamente non ho letto il libro, so che è stato molto dibattuto e sono lusingato che si sia pensato a me per quel ruolo, ma di fatto non so di cosa si stia parlando”.
Intanto Matt sta terminando le riprese della sesta e ultima stagione di White Collar. “Mancano appena due settimane prima della fine delle riprese – ha detto – certo che White Collar mi mancherà: ormai sul set siamo una famiglia, ma tutte le cose belle finiscono”. Su come sarà il series finale Bomer ha assicurato “sconvolgente”. “Sarà densa e risolutiva. Mi ero fatto un’idea di come dovesse finire e sono contento perché gli autori hanno accolto le mie idee. Sarà un finale sconvolgente per alcuni versi, ma credo che sia un bene essere emozionati e commossi dal finale”.
Ha confessato, poi, che un ritorno nel cast di Glee, in cui è già stato come guest star – e di cui domani arriva la protagonista Lea Michele – gli piacerebbe, ma nel frattempo lavora a un documentario sulle condizioni e le discriminazioni dei gay in Russia.
“Sono assolutamente convinto che la crescita dei ruoli gay al cinema e in tv possa aiutare le persone a sentirsi meno sole, sempre che non vengano stereotipati: l’importante è che i personaggi siano scritti, pensati e interpretati bene, per farne prima di tutto degli esseri umani credibili. Come attore sento la responsabilità di rappresentare credibilmente quelle che sono ‘persone’, che hanno tra le loro tante caratteristiche quella di essere gay. Ma non è questo che le definisce come esseri umani”.
A proposito di “Be Different” dice: “davvero un bel tema. È una gran cosa insegnare ai ragazzi ad essere diversi. Mi viene in mente una citazione di Oscar Wilde ‘Sii te stesso perché tuttigli altri sono già occupati. Mi piace che qui a Giffoni sia enfatizzata la condivisione del valore dell’essere unici”. Unici come poteva essere Marcello Mastroianni, cui Bomer ammette di essersi ispirato nello stile anche per interpretare il personaggio di Simon in White Collar.