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Partiremo dagli anni ’30, per arrivare ai giorni nostri, a questi anni in cui la Radio sta vivendo una seconda giovinezza. Ormai la tv è ogni anno un deja vù, e se sovrapponessimo i palinsesti nuovi con quelli passati, gran differenza non si vedrebbe. Il tutto passerebbe inosservato. Ma non vogliamo fare gratuite polemiche: occupiamoci dei 90 anni della Radio ed iniziamo alla grande ricordando come prima trasmissione la mitica I quattro moschettieri, considerato per quei tempi il primo successo radiofonico di massa.
Giovedì 18 ottobre 1934, per l’esattezza alle ore 13.05, andò in onda la prima puntata de I quattro moschettieri. Tutto ebbe inizio quando l’Eiar (Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche, così si chiamava allora quella che poi sarebbe diventata Rai) commissionò agli autori del programma, Angelo Nizza (scomparso nel 1961) e Riccardo Morbelli (scomparso nel 1966) una riedizione per ragazzi del celebre romanzo di Alexandre Dumas, I tre moschettieri. I due autori, però, stravolsero completamente il romanzo, riscrivendolo in chiave comica, cambiando il carattere dei personaggi ed inventandone dei nuovi, come, ad esempio, il personaggio di Arlecchino, liberamente ispirato a quello di Plachet, nel romanzo originale il fedele servo di D’Artagnan. I personaggi che vennero introdotti furono svariati, ed esulavano dal romanzo. C’erano quelli veri e pseudo veri, che riempivano le cronache dei giornali d’epoca, come Marlene Dietrich, Clark Gable, Charlot, Sherlock Holmes, Buffalo Bill, il conte di Montecristo, Mata Hari, Tarzan. Faust. E tra gli altri, oltre ad Athos, Porthos, Aramis (con la voce di Nunzio Filogamo) e D’Artagnan, c’erano Ulisse, Otello, Amleto e,ovviamente, Scecchespir (Shakespeare).
{module Google richiamo interno} Il programma, così, che doveva essere indirizzato ad un pubblico formato da adolescenti e ragazzi, finì con l’appassionare un pubblico più adulto, che andava a coprire più fasce d’età. La trasmissione, che poteva contare sulle musiche originali di Egidio Storace, era introdotta da squilli di tromba. Il successo fu senza precedenti, che addirittura venne spostata alla domenica, sempre alla stessa ora di pranzo, per dare a tutti la possibilità di rendersi conto del tipo di trasmissione che andava in onda. I quattro moschettieri divenne ben presto un fenomeno di costume nazionale, tanto che la stessa Federazione Gioco Calcio spostò di mezz’ora l’inizio delle partite. Fu il primo successo radiofonico della radio e determinò per l’Eiar il primo milione di abbonati.
I quattro moschettieri rappresentò anche il primo caso di sponsorizzazione in Italia: veniva offerto dall’azienda Buitoni e Perugina. In relazione a ciò, nacque il mito delle famose figurine inserite nelle confezioni dei prodotti degli sponsor, disegnate da Angelo Bioletto. Si creò intorno al programma una vera febbre per queste figurine e l’intera Italia era alla ricerca spasmodica de Il feroce saladino, l’unica figurina considerata rara. Si era creata una vera e propria “febbre moschettiera”. Fu anche istituito un concorso a premi, per chi avesse completato l’album delle figurine, compresa quella del Feroce saladino, che dava la possibilità di vincere numerosi premi tra cui la celebre Fiat Topolino. Tra il luglio del 1936 ed il marzo del 1937, ne furono distribuite ben 200.
Dalla trasmissione furono tratti i due volumi, I quattro moschettieri edito nel 1935 e Due anni dopo, edito nel 1937, sempre firmati dalla coppia Nizza – Morbelli, con le illustrazioni del famoso fumettista famoso di quei tempi Angelo Bioletto.
La trasmissione, considerata un vero cult per il mondo radiofonico, è stata sempre ricordata in varie commemorazioni della Radio e, addirittura, nel 2004 ci fu un adattamento teatrale, per la regia di Gigi Dall’Aglio, curato da Enrico Vaime e Nicola Fano. Più recentemente su Radiodue Rai è andata in onda una nuova edizione de I tre moschettieri, adattamento e regia di Marco Parodi, con Chiara Muti e Adriano Giannini, protagonisti nei ruoli rispettivi di Milady e D’Artagnan.