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Come annunciato, e nonostante i tentativi di scongiurarlo, lo sciopero dei giornalisti Rai del 6 maggio è realtà. L’iniziativa, come facilmente immaginabile, ha causato modifiche nei palinsesti delle reti della TV di Stato. Al momento, i principali disguidi coinvolgono Rai 2 e Rai 3.
Sciopero giornalisti Rai 6 maggio, il Giro d’Italia senza telecronaca
Sono diversi i programmi cancellati su Rai 2 per lo sciopero dei giornalisti. La mattina, infatti, è saltato il consueto appuntamento con il TG2 Italia Europa, che alle 10:00 è sostituito da una puntata de Il Commissario Voss. Alle 10:55, inoltre, è cancellata l’edizione flash del TG2, che invece è regolarmente in onda con l’edizione delle 13:00. Sono saltate tutte le consuete rubriche legate al telegiornale, ovvero Costume & Società e Medicina 33. Al loro posto, è iniziata in anticipo la diretta muta del Giro d’Italia. A causa dello sciopero dei giornalisti Rai del 6 maggio, infatti, la tappa è senza telecronaca.
Le altre reti Rai
Lo sciopero del 6 maggio ha causato non pochi problemi su Rai 3. Qui, infatti, alle 07:00 è cancellato il TGR Buongiorno Italia, mentre sia alle 07:30 che alle 14:00 hanno scioperato le redazioni dei telegiornali regionali, che dunque non sono andati in onda. Alle 12:00, l’edizione del TG3 è durata solo cinque minuti, mentre è addirittura cancellata quella delle 14:00. Al loro posto, sono trasmessi dei documentari di Geo.
Infine, nonostante lo sciopero dei giornalisti del 6 maggio, è andato in onda il TG1 delle 13:30. Il notiziario, comunque, è terminato con qualche minuto di anticipo rispetto al solito, cedendo la linea a La Volta Buona alle 13:50 circa.
Sciopero giornalisti Rai 6 maggio, il comunicato del sindacato
In tutte le edizioni dei telegiornali Rai del 6 maggio è letto il comunicato contenente le motivazioni dello sciopero indetto dai giornalisti. Questi ultimi, in particolare, spiegano: “Scioperiamo perché nel piano industriale Rai l’informazione è la grande assente. Il ricambio fra giornalisti pensionati e i nuovi assunti è bloccato dall’azienda, che non avvia una selezione pubblica per il reclutamento trasparente dei giornalisti (…). Scioperiamo per difendere l’autonomia e l’indipendenza del servizio pubblico dal controllo pervasivo degli spazi di informazione da parte della politica. Ci batteremo per assicurare ai telespettatori il diritto di essere informati in modo equilibrato, affidabile e plurale”.
Le accuse mosse dai giornalisti Rai il 6 maggio sono state smentite dai vertici della TV di Stato. Con un comunicato, quest’ultimi hanno spiegato di essere a lavoro per trasformare la Rai in una “digital media company”. In seguito, hanno definito i giornalisti una “risorsa fondamentale”. Inoltre, per questioni economiche, hanno sottolineato l’impossibilità di indire nuove selezioni pubbliche di giornalisti. Infine, hanno rimarcato l’impegno per la “salvaguardia del pluralismo”.